Follia in carcere a Terni: due poliziotti feriti nell'ennesima rissa tra detenuti

Follia in carcere a Terni: due poliziotti feriti nell'ennesima rissa tra detenuti
di Nicoletta Gigli
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Domenica 3 Marzo 2024, 08:13

TERNI - L’ambulanza del 118 arriva in carcere per soccorrere un poliziotto della penitenziaria ferito mentre cerca di sedare una rissa fra tre detenuti stranieri.

Ha battuto la testa, viene caricato e portato al pronto soccorso dell’ospedale. Anche il collega intervenuto per dividere i tre è costretto a ricorrere alle cure dei medici del “Santa Maria”.

E’ un bollettino di guerra quello che da mesi caratterizza il carcere di Sabbione. «I poliziotti subiscono violenze da detenuti ormai fuori controllo che restano impuniti - tuona Fabrizio Bonino del Sappe.

E’ del tutto palese l'assenza dei vertici regionali, che a questo punto vorremmo sapere cosa aspettano ad intervenire in difesa del personale di polizia penitenziaria che fino ad oggi ha dato il massimo e che non può di essere abbandonato».

L’ennesimo episodio violento va in scena al piano terra della media sicurezza. Due detenuti nordafricani e un albanese iniziano a litigare e in pochi istanti la rissa degenera a calci e pugni.

I due poliziotti cercano di dividerli e come sempre sono loro ad avere la peggio e a restare feriti. Paura per uno dei due, che ha battuto la testa e viene soccorso dal 118.

Uno dei nordafricani qualche ora prima che esplodesse la violenza, armato con una lametta, aveva minacciato di ferire chiunque tentasse di avvicinarsi. Pretendeva una terapia farmacologica e si era piazzato davanti al cancello che dà accesso all’infermeria dell’istituto “armato” con la lametta.

Qualche giorno fa altri tre poliziotti della penitenziaria erano rimasti feriti da un detenuto tunisino della media sicurezza che voleva portare il tabacco a un amico che si trovava in una sezione detentiva diversa dalla sua. L’agente di turno gli aveva spiegato che non era possibile e lui gli aveva sferrato un calcio nelle parti intime. Feriti i due colleghi intervenuti per aiutarlo a contenere il detenuto, un personaggio noto nelle carceri umbre per la sua aggressività, abituato a farla da padrone e a non accettare le regole.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe «servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la legalità al circuito penitenziario. Espellere gli stranieri per far scontare loro la pena nelle carceri dei paesi di origine, come nel caso dei detenuti protagonisti delle ore di follia a Terni, potrebbe essere una soluzione. Bisogna prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi mentali, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario».

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