Foligno, un ricordo speciale per il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla chiesa

Foligno, un ricordo speciale per il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla chiesa
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Venerdì 17 Settembre 2021, 23:07

FOLIGNO - Trentanove anni fu ucciso da “cosa nostra”, nella strage di via Carini, il generale e prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sabato 18 quel sacrificio di uomo e di carabiniere sarà commemorato anche a Foligno. L’iniziativa ha preso le mosse dalla volontà di Stefano Pascucci, presidente della Fondazione “+ Vista” e da Massimo D’Ippolito di “+ Vista”. Si inizierà alle 11 con un momento di preghiera e quindi si procederà col ricordo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e ci sarà anche una mostra statica di alcuni mezzi storici utilizzati dall’Arma dei Carabinieri compresi alcuni modelli di veicolo risalenti al periodo in cui ha efficacemente operato il generale Dalla Chiesa. La presenza dei veicoli storici dell’Arma è stata resa possibile dall’impegno di Mino Faralli, ex capitano dei carabinieri, che attraverso l’Asi, l’Automotoclub Storico Italiano, ha dato il via alla costituzione, divenendone il coordinatore, del Gruppo Lampeggiatori Storici Blu che “si occupa di promuovere la conservazione e l’utilizzo delle auto storiche appartenute alle Forze dell’Ordine, in quanto testimonianze della storia del nostro Paese”.

A Foligno, grazie anche all’impegno di Umberto Botticelli,domani negli spazi di “+ Vista” a Sant’Eraclio, si potranno ammirare sia le “beccacce” che le “gazzelle” e cioè alcune delle motociclette e delle vetture principali utilizzare dalle varie Sezioni o Aliquote Radiomobile. E ci sarà anche una splendida Giulia d’epoca, l’Alfetta 4 fari uno dei veicoli più temuti dai malviventi in forza delle sue eccezionali prestazioni e alla sua efficace potenza. Ci saranno anche veicoli da fuoristrada come le camionette della Fiat e molto altro da poter ammirare. Alla manifestazione commemorativa del sacrificio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa sono state invitate ad intervenire autorità civili, religiose e rappresenti dell’Arma dei Carabinieri. “È un doveroso omaggio – ha detto Massimo D’Ippolito – ad una uomo e ad un carabiniere che ha dato la vita per combattere criminalità e terrorismo e non potevamo non perpetuarne il ricordo”.

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