L'archiviata l'inchiesta sui rifiuti Vus, cancellate tutte le accuse

Maurizio Salari, ex presidente Vus
di Luca Benedetti Giovanni Camirri
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Sabato 11 Dicembre 2021, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 15:30

FOLIGNO Cancellata. L’inchiesta sul traffico di rifiuti (presunto) che vedeva come dominus la gestione della Vus quando era presidente Maurizio Salari, è stata archiviata dal Gip del Tribunale di Perugia, Natalia Giubilei, su richiesta dello stesso sostituto procuratore, Massimo Casucci, che aveva aperto il fascicolo.
«...gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari depongono - scrive Casucci nella richiesta di archiviazione al Gip - per la infondatezza della notizia di reato, o comunque, appaiono inidonei a sostenere l’accusa nel corso del giudizio, tenuto conto delle motivazioni con le quali il Tribunale del Riesame ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo, a cui si rimanda, non ravvisandosi significativi argomenti di fatto ed in diritto per discostarsene, se non per l’infondato dubbio sull’applicabilità della disciplina sulla responsabilità amministrativa degli enti alla Valle Umbra Servizi(rilievo che comunque non introduce alcun margine per l’esercizio dell’azione penale). Eventuali reati contravvenzionali- chiude Casucci- risulterebbero per altro prescritti o prossimi alla prescrizione...» .
Nel corso dell’inchiesta attivata dalla Dda e portata avanti dai carabinieri del Noe, erano stati indagati a vario titolo (i reati si sarebbero compiuti fino al settembre 2017) il direttore generale di Vus Walter Rossi, l’allora presidente Maurizio Salari, ex sindaco di Foligno, Paolo Bordichini responsabile tecnico di Casone e di Sant’Orsola, Roberto Calcabrina responsabile operativo dell’impianto finito sotto indagine e Massimo Benedetti, un altro tecnico, oltre alla stessa Vus a cui erano stati sequestrati 811mila euro. Le contestazioni della Dda erano arrivate dopo gli accertamenti dei carabinieri del Noe e dai tecnici dell’Arpa. In prima battuta, secondo la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Perugia, sarebbe stato organizzato un traffico di rifiuti per i reati in violazione delle prescrizioni delle autorizzazioni tanto che veniva contestata, tra le altre ipotesi di reato, la truffa aggravata con i 22 Comuni dell’ex Ato 3 (Foligno e Spoleto in testa) come parti lese in quanto nella bolletta delle Tari finiva un servizio in realtà non effettuato, cioè la realizzazione del compost. Il nodo era legato alla scarsissima qualità, secondo chi ha condotto l’inchiesta, del compost prodotto dall’impianto di Casone tanto che il prodotto finiva per grandissime quantità in discarica.
La decisione del pm di chiedere l’archiviazione ha come architrave la decisione del Tribunale del Riesame che aveva dissequestrato 811mila bloccati a Vus.

Sequestro che era ritenuto l’equivalente «degli illeciti profitti ricavati per le irregolarità riscontrate nella gestione dell’impianto di compostaggio di Casone». Ma l’archiviazione ha cancellato ogni ragionevole dubbio emerso nell’inchiesta.

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