Perugia, «Fò una strage se non torni con me»: 18 mesi all'ex violento

La procura di Perugia
di Egle Priolo
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 07:30

PERUGIA - Diciotto mesi di condanna per aver reso un inferno due mesi di vita della ex. Tra minacce, insulti e continue aggressioni verbali «non accettando la fine della relazione», come sottolineato dal pubblico ministero. L'uomo, un perugino di 34 anni, infatti, secondo le accuse avrebbe fatto di tutto per cagionare «un perdurante e grave stato d'ansia e di paura» nella ex fidanzata, tale da «ingenerarle un fondato timore per la propria incolumità, costringendola a chiedere l'aiuto e l'intervento dell'ex marito e della figlia e a trasferirsi temporaneamente altrove».

Il 34enne, infatti, per mesi dopo l'interruzione del rapporto sentimentale ha inviato messaggi vocali con insulti alla donna e anche alla figlia. Ha chiesto indietro anche il gatto e quando l'estate scorsa di è presentato sotto casa della ex con la scusa di riprendere indietro alcuni suoi effetti personali, alla conferma della donna di non avere alcuna intenzione di rimettersi con lui ha ricominciato con insulti e frasi ingiuriose. Andati avanti per tutta la serata, con «messaggi dal chiaro contenuto intimidatorio», si legge nel capo di imputazione, tanto che la donna ha dovuto «spegnere il cellulare per evitare di essere ulteriormente molestata e offesa».
Ma l'escalation era solo all'inizio. L'uomo infatti dopo gli insulti è passato alle minacce. Come quella di avere «delle foto che la ritraevano in atteggiamenti intimi e che le avrebbe pubblicate sui social», secondo le accuse. Dopo pochi minuti da quel messaggio, si è presentato in casa – dove c'era solo la figlia della ex – gridando al citofono e arrivando a scardinare il portone condominiale «lesionandone la serratura sferrando calci», danneggiando anche il campanello e allontanandosi solo all'arrivo dei carabinieri. E non contento, ha continuato a tempestare la donna di messaggi nella stessa giornata, fino alle tre di notte, arrivando a minacciarla tramite una parente: «Di' alla tua amica de torna' a casa altrimenti oggi fo na strage. Io vò in galera, ma voi tutte al cimitero».
Abbastanza per far vivere alla donna e alla sua famiglia un continuo stato di timore.

Ma la donna (assistita dall'avvocato Maurita Lombardi) ha prima ottenuto il divieto di avvicinamento e adesso – i fatti sono della primavera-estate 2022 – la condanna per il giovane ex, giudicato con rito immediato. Con la speranza oggi per la 51enne, vittima di minacce, violenza privata e danneggiamenti, di poter ricominciare finalmente una nuova vita, più serena, senza paura per lei e per sua figlia.

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