PERUGIA - A maggio 2021 è finito in Rianimazione dopo una crisi respiratoria durante un’endoscopia. A cui è seguita anche una polmonite. Tutto per colpa di un utilizzo non corretto del Propofol, un farmaco ipnotico considerato addirittura tra le cause di morte di Michael Jackson. E ora il cinquantatreenne che ha denunciato il gastroenterologo del Santa Maria della misericordia che glielo ha somministrato non solo si è costituito parte civile nel procedimento penale contro il medico, ma attraverso l'avvocato David Brunelli ha richiesto la citazione dell’Azienda ospedaliera quale responsabile civile.
Ieri infatti si è tenuta davanti al giudice Marco Verola l'udienza predibattimentale dopo la citazione diretta della procura che accusa il professionista di lesioni, con il processo rinviato al prossimo 20 giugno. Quando il medico dovrà difendersi dalle contestazioni avanzate da via Fiorenzo Di Lorenzo in seguito alle indagini dei carabinieri del Nas, che ormai quasi tre anni fa erano arrivati in ospedale per sequestrare tutte le cartelle cliniche. L'uomo, ricoverato per pregressi e gravi problemi di salute, secondo le accuse, era stato stato sedato dal gastroenterologo con il controverso anestetico senza aver prestato il suo consenso informato e in una situazione in cui era necessaria la presenza di un anestesista (o comunque il rispetto di protocolli stabiliti, senza allontanarsi dallo «standard of care» del caso), come ricordano le linee guida delle Società Anestesiologiche allegate all’esposto.