Covid, beffa-vaccino per seicento della scuola

Perugia, la vaccinazione di un insegnante
di Remo Gasperini
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Sabato 6 Marzo 2021, 10:30

PERUGIA - Sono in buon numero docenti, presidi e personale Ata già vaccinati, la maggior parte non ha avuto alcuna reazione, altri, i più reattivi, sono rimasti a letto con febbre e dolori articolari. Reazioni previste e passeggere. «Ieri notte mi sono sentita come quando prendevo l’influenza col febbrone da ragazza» racconta una docente che in mattinata è tornata in forma. Molti, invece, hanno già la prenotazione e sono in attesa di farlo; altri ancora, e parliamo di quelli a maggior rischio, aspettano di sapere se, quando e quale vaccino potranno fare. A questa fascia in stand-by appartiene innanzi tutto il personale di età compresa fra i 65 anni compiuti e i 67. Secondo una stima della Regione in questa fascia ci sono circa 600 persone di cui 300 universitari (docenti e amministrativi) e l’altra metà personale delle scuole e dei servizi essenziali. Per questa platea di lavoratori il vaccino AstraZeneca non è somministrabile quindi non possono far parte della campagna vaccinale in ambito scolastico. Dovranno aspettare il loro turno per età con gli altri vaccini? La domanda, formalizzata dai sindacati alla Regione, è ancora in attesa di risposta. Come una risposta deve arrivare in merito alla vaccinazione del personale affetto da gravi patologie che non rientra nella campagna vaccinale dei colleghi. «Continuo a credere che le prime a essere vaccinate avrebbero dovuto essere le persone con gravi patologie. - ribadisce Erica Casetta segretaria regionale Cisl scuola – In Umbria ci sono a disposizione tre tipi di vaccini: Pfeizer, Moderna e AstraZeneca riservato al personale della. Credo che sia una scelta di civiltà e di “umanità“ pensare non i termini di classi di appartenenza professionale o anagrafica, ma di maggiore fragilità. Quando potremo riaprire le scuole questo personale, se non sarà stato vaccinato, dovrà restare a casa mettendosi in malattia o dovrà svolgere altre funzioni al di fuori del profilo di appartenenza. So bene che le problematiche sono tante e tanti i soggetti che hanno bisogno di essere tutelati, ma vaccinare tutto il personale della scuola prima possibile ci dà la possibilità di far riprendere a bambini, bambine e adolescenti quella vita di relazione e comunità che è essenziale per la loro crescita».

FUORI REGIONE

«Meno male - aggiunge la Cassetta – che uno dei problemi sul tappeto è stato risolto: è stata aggiornata la nota esplicativa della Regione per la vaccinazione del personale scolastico residente in Umbria che lavora fuori regione».

Questa la soluzione ufficializzata: chi ha la residenza in Umbria ma insegna fuori regione «può aderire alla campagna di vaccinazione della Regione Umbria. Non essendo presenti negli elenchi forniti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, tali soggetti – si legge nella nota - dovranno dichiarare il proprio stato compilando e firmando l'apposita autocertificazione (scaricabile dal sito emergenzacoronavirus.regione.umbria.it) inviandola alla mail vaccinazionicovid@regione.umbria.it. A seguito dell’invio del modulo compilato tutti i richiedenti verranno contattati per la definizione della prenotazione. La Regione provvederà a effettuare controlli rispetto alla veridicità delle informazioni contenute nelle autocertificazioni. Inutile bluffare.

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