Coronavirus, torna dai Balcani e scopre da un mal di stomaco
il contagio, subito gli accertamenti

Controlli della temperatura
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 09:06

TREVI Sessantenne di origini straniere, cittadino di Trevi, rientra a casa dopo un periodo nell’area dei Balcani, accusa dolori addominali, va in pronto soccorso all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno e scopre di essere positivo al covid 19. La conferma arriva da fonti sanitarie che spiegano come l’uomo che presenta una “sintomatologia blanda” si sia recato in pronto soccorso, appunto per dolori addominali (non riconducibili al covid-19) e lì ha riferito di esser da poco rientrato dall’area balcanica. Ai sanitari che, applicando tutte le procedure previste, lo stavano visitando in costanza di triage, ha pure riferito che mentre era all’estero ha avuto qualche linea di febbre. Il che ha allertato i sanitari del “San Giovanni Battista” che fatto scattare il tampone cui il 60enne è poi risultato positivo. L’uomo, stando a quanto si apprende, ha sintomi blandi ma a scopo cautelativo, e per garantirgli l’isolamento necessario, è stato trasferito al reparto Malattie Infettive dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia. Come da protocollo è scattata immediatamente anche l’indagine epidemiologica a carico dei familiari del 60enne e delle eventuali persone con cui l’uomo potrebbe essere entrato in contatto. Fonti sanitarie riferiscono che la situazione è pienamente sotto controllo ed è stato applicato il previsto protocollo che si attiva in queste situazioni. Il fatto, inoltre, che il 60enne si sia recato in pronto soccorso nelle ore successive il suo rientro in Italia è altro elemento utile al contenimento della potenziale diffusione del coronavirus. Sulla questione covid-19 è intervenuto, con una prima nota, il sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio. “Nessuno sa con certezza – dice il sindaco di Trevi - come sarà l’andamento epidemiologico del coronavirus, ciò che sappiamo di sicuro è che siamo ancora in emergenza. Il rischio è quello di una seconda ondata in autunno e dobbiamo essere pronti ad isolare focolai e impedire che la situazione ci sfugga di mano. Molto dipende da noi: dai nostri comportamenti, dalla rigorosa osservanza di tutte le prescrizioni utili al contenimento del contagio. A Trevi registriamo per lo più cittadini ossequiosi, ma purtroppo riceviamo anche segnalazioni di superficialità e pericolosa noncuranza delle norme poste a rispetto della salute pubblica. Per questo organizzeremo maggiori controlli sul territorio. Abbiamo segnalazioni di casi di mancato utilizzo della mascherina quando si va in luoghi chiusi, come ad esempio al bar o di gente che gioca a carte, tipo briscola o tressette cosa che è proibita”.

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