Chat tra amici e gaming: i rischi della Rete. In Umbria bambini adescati anche a 9 anni: l'identikit del maniaco

Chat tra amici e gaming: i rischi della Rete. In Umbria bambini adescati anche a 9 anni: l'identikit del maniaco
di Egle Priolo
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Sabato 6 Maggio 2023, 08:05

PERUGIA - Paolo, nome di fantasia, è un bimbo perugino di nemmeno nove anni. Sembra incredibile, visto che é così piccolo, ma è uno dei trenta minori vittime di adescamento online. Vittime di persone che per età potrebbero essere i loro genitori o, come nel caso di Paolo, addirittura i loro nonni. E invece li avvicinano, ci entrano in confidenza, ne carpiscono la fiducia al solo obiettivo di sfogare le proprie pulsioni sessuali. Trenta ragazzini, dai nove anni di Paolo ai diciassette di tanti altri, la cui vita viene improvvisamente segnata.

Il dato, preoccupante, fotografa la situazione complessiva degli adescamenti di minori su internet in Umbria tra il 2020 e il 2022, e anche la tendenza per l'anno in corso sembra testimoniare la necessità di un'azione che sia anzitutto repressiva ma che debba essere anche preventiva per rendere i ragazzi il più possibile consapevoli delle insidie che si nascondono nel mondo del web e dei social network.
L'occasione è quella della Giornata mondiale contro la pedopornografia, ma è chiaro come l'azione delle forze dell'ordine sia quotidiana e costante. In questo senso, gli agenti della polizia postale di Perugia, diretti da Michela Sambuchi, sono in trincea. Perché il fenomeno ha numeri, come detto, inquietanti. Tra Perugia e Terni sono come detto 31 i casi di adescamento online in meno di due anni. Oltre il piccolo Paolo, sono 14 i ragazzi tra 10 e 13 anni a Perugia mentre 5 hanno la stessa età a Terni. Ancora, 9 i ragazzini vittime di adescamento a Perugia tra 14 e 17 anni nello stesso periodo, mentre sono due a Terni e provincia.
Altri dati. Nel corso del 2022 sono due i minori indagati per reati di natura pedopornografica, mentre sono 32 (28 a Perugia, 4 a Terni) le persone complessivamente indagate per la stessa tipologia di reato. Settantanove invece complessivamente in Umbria (tutti a Perugia) i siti pedopornografici segnalati per oscuramento.
E anche l'inizio del 2023 vede situazioni da tenere sotto controllo, dal momento che in pochi mesi risultano già una persona indagata per pedopornografia a Perugia e due casi di adescamento online.
«Cresce il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori – spiegano dalla polizia postale -.

Si tratta di soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità». Ma chi sono? «Sono spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, che in maniera sistematica, sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità. L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming». Luoghi, ancorché virtuali, dove ci si sente al sicuro, ma che possono diventare una trappola. Repressione senza se e senza ma, dunque. Ma anche prevenzione. È per questo che la polizia postale, solo in Umbria, ha organizzato 45 incontri nelle scuole, con 8500 studenti e 677 professori coinvolti. «Il crescente impiego della rete certamente rappresenta un volano formidabile per ogni forma di comunicazione – conferma il vicequestore Michela Sambuchi, dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Umbria -, ma necessita altresì di una costante cura nel suo uso al fine di garantire libere e consapevoli forme di comunicazione. In questo approccio la polizia postale si è prefissata l’obiettivo di contrastare il cybercrime in tutte le sue forme con metodi interdisciplinari, rivolgendo massima attenzione alle categorie fragili tra cui i nostri ragazzi». Con le campagne di sensibilizzazione degli operatori del Centro operativo di Perugia e Terni che «hanno saputo coinvolgere gli adolescenti delle scuole primarie di secondo grado e le scuole seco

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