PERUGIA - "Un bienno complesso che non ci ha tolto la voglia di guardare al futuro con il giusto ritmo". Questa in sintesi la visione dello staff di Umbria Jazz all'inizio di questo 2022, ancora avvolto nell'incertezza. Un post condiviso sulla pagina Facebook del Festival tira le somme del biennio appena trascorso: 175 concerti live e 735 musicisti onstage, con circa 23.000 spettatori complessivi presenti, nella massima sicurezza, senza alcun contagio. Un commento è arrivato da Gian Luca Laurenzi, da circa un anno e mezzo presidente della Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz: «Sono quasi due anni che conviviamo con la pandemia - ha sottolineato - Due anni in cui il settore dello spettacolo dal vivo (e la musica in particolare) hanno molto sofferto. Il proliferare delle iniziative on line e dirette streaming non hanno occultato la vera ferita, ovvero la cancellazione quasi totale dei concerti di qualunque genere musicale in ogni tipo di location. Ebbene, in questi due anni Umbria Jazz ha comunque tenuto eventi live a Perugia, Orvieto e Terni: da Jazz goes to University del luglio 2020, passando per Jazz in August, Jazz Club Perugia, UJ2021, UJ WeekEnd a Terni ed ancora il JazzClub Perugia, fino alla recentissima Umbria Jazz Winter #28, conclusasi il 2 gennaio scorso ad Orvieto».
Ancor più recente la soddisfazione di vedere il presidente onorario di Umbria Jazz Renzo Arbore nominato Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica, ricevendo il riconoscimento questa settimana dal presidente Sergio Mattarella. Un periodo dove "le ombre" non sono certo mancate per chi si occupa di cultura ma che è possibile guardare anche da un'altra prospettiva: «In questo disgraziato periodo - spiega Laurenzi - nonostante cancellazioni, spostamenti di date e imprevisti dell’ultima ora, Umbria Jazz è rimasta aggrappata con le unghie e con i denti alla sua mission: far ascoltare ottima musica al pubblico e far lavorare artisti e addetti.