Roberto Antiochia era entrato in Polizia a soli 18 anni, dopo aver frequentato il liceo Artistico. La molla gli scatta dopo la morte della sua compagna di banco a causa di una overdose. E' proprio quel giorno che Roberto sceglie la strada giusta, quella della legalità.
Roberto Antiochia arriva a Palermo, dopo esperienze nella capitale, a Torino e a Milano, nel giugno del 1983 e collabora da subito con il commissario Beppe Montana ad indagini sull'associazione mafiosa "Cosa nostra". Dopo l'omicidio di Montana, in ferie e già trasferito a Roma, decide di tornare a Palermo per partecipare alle indagini a fianco del vice Questore Ninni Cassarà. Roberto Antiochia morirà in un successivo attentato il 6 agosto dell'85, in via della Croce Rossa a Palermo. Un commando di 9 uomini armati di kalashnikov appoostati nei pressi dell'abitazione di Cassarà crivellarono di colpi l'alfettatta della Polizia di Stato. Antiochia, che faceva parte della scorta, cercò di fare da scudo al suo capo ma mori all'istante, mentre Cassarà riusci a raggiungere il portone di casa ma mori tra le braccia della moglie Laura che aveva visto tutto dal balcone della sua casa.
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