Orvieto, acquista un motore on line, pagato e mai consegnato: scoperta organizzazione criminale

Orvieto, acquista un motore on line, pagato e mai consegnato: scoperta organizzazione criminale
di Monica Riccio
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Giovedì 2 Settembre 2021, 12:08

Riciclaggio, truffa aggravata, falsa denuncia all’autorità. Sono questi i capi d'accusa mossi nei confronti di 38 persone, uomini e donne, di cui alcuni già conosciute alle forze dell’ordine per reati specifici, denunciati nei giorni scorsi all’autorità giudiziaria dalla Polizia Stradale di Orvieto perché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di numerose truffe on line. L'operazione, denominata “Motor Pay” è durata oltre un anno, ma nonostante le difficoltà e una lunga attività di indagine, ha portato gli uomini del comandande Stefano Spagnoli a smantellare una vasta organizzazione criminale, una rete ben organizzata che movimentava, attraverso truffe, centinaia di migliaia di euro. 

L’attività investigativa è partita quando un imprenditore dell’Orvietano, impegnato nel settore motoristico, riceve l’incarico da parte di un cliente di sostituire il motore del suo autoveicolo. «Il propulsore - spiega il sostituto commissario Spagnoli - viene trovato su un sito internet, la ditta sembra essere affidabile, con tanto di centralino con musica di attesa telefonica e cortese segretaria che risponde a ogni richiesta del cliente, tutti elementi che, in qualche modo, trasmettono ulteriore certezza della serietà del venditore. Contattato l’inserzionista, inizia una trattativa che si conclude con il pagamento di euro 1400 per l’acquisto del motore tramite bonifico su un iban, risultato poi associato ad una carta Postepay Evolution e la consegna del ricambio entro 3 giorni. Successivamente al pagamento, il venditore, si è reso irreperibile ed il motore non è stato mai consegnato

L’imprenditore, realizzato quindi di essere stato vittima di una truffa, si è recato presso la Polizia Stradale di Orvieto dove ha sporto denuncia. «Le indagini per tentare di identificare il responsabile di tale reato - continua Spagnoli - da subito sono apparse molto complesse poiché sia i numeri telefonici forniti dal denunciante, che il sito internet, non sono riconducibili a persone realmente esistenti così come non esiste realmente il luogo di ubicazione della presunta azienda venditrice.» Unico punto di partenza per i poliziotti della stradale di Orvieto è la carta Postepay su cui è stato eseguito il pagamento del motore: alla stessa, sono risultate legate oltre 100 carte Postepay, sulle quali avvenivano numerosi movimenti di denaro provenienti da altre truffe online.

Una di queste carte in un solo mese aveva avuto movimenti per oltre 50.000 euro.

Da qui gli agenti sono partiti e pian piano hanno ricostruito movimenti e identificato persone. Un lungo lavoro che ha dato i propri frutti e che ha portato appunto alla denuncia, almeno fin qui, di 38 persone.  

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