Da rifiuti elettronici a oro puro grazie alla... ricotta. La scoperta di un italiano è una rivoluzione

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Giovedì 7 Marzo 2024, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 14:46

Un filo elettronico spezzato, un paio di mouse rotti e un etto di ricotta: "Bidibi bodibi bu", tutto trasformato in oro. Non parliamo di intelligenza artificiale ma di genio italiano. Il Professor Raffaele Mezzenga, del Dipartimento di Scienze della Salute e Tecnologia presso l'ETH di Zurigo ma "Made in Umbria", ci riporta ai tempi delle bacchette magiche e degli alchimisti leggendari. Ci perdonino gli accademici ma trasformare i rifiuti elettronici e alimentari in oro, ci sembra davvero una magia. Eppure il professor Mezzenga e il suo team sono riusciti davvero a recuperare oro dai rifiuti elettronici utilizzando un sottoprodotto della produzione del formaggio, presentando così un metodo sorprendentemente efficiente, economico e sostenibile. Questa innovazione, oltre a stupire l'immaginario, avrà un impatto importante sull'ambiente: avere metalli preziosi sarà più ecocompatibile e sostenibile. Lo abbiamo intervistato "da remoto", lui a Zurigo tra una call con il suo team e lo studio dei dati che arrivano dalla foresta amazzonica e noi a bocca aperta, sognando un lingotto d'oro tra vecchie Play Station e soffici formaggi.

Come recuperare l'oro dai rifiuti elettronici?

Il recupero dell'oro da rifiuti elettronici segue vari passaggi. Inizialmente, i componenti elettronici vengono disassemblati, separati e ridotti in polvere. Questa viene poi sciolta in soluzioni acide, creando una soluzione di ioni di oro e altri metalli, come il rame e il piombo. Successivamente, si utilizzano materiali assorbenti selettivi per l'oro per catturare gli ioni dalla soluzione. Infine, attraverso un processo di riduzione, chimico o termico, gli ioni di oro vengono trasformati in oro elementare, che viene poi separato in forma di pepite dal materiale assorbente utilizzato.

Cosa c'entra il formaggio?

Per assorbire gli ioni di oro dai rifiuti elettronici, è stato impiegato un materiale innovativo: un aerogel di nanofibre proteiche, ottenuto dal siero, un liquido di scarto della produzione del formaggio. Questo siero contiene circa l'1% di beta lactoglobulina, la stessa proteina usata nella produzione della ricotta. Le proteine vengono trasformate termicamente in nanofibre, o fibre amiloidi, lunghe alcuni micron e larghe alcuni nanometri. Da queste fibre si costruisce l'aerogel, una spugna altamente porosa (con più del 98% di porosità) e molto leggera, che dimostra un'eccezionale efficacia, selettività e capacità nell'assorbire gli ioni di oro.

Oltre all'oro, ci sono altri metalli preziosi che possono essere recuperati utilizzando la stessa tecnologia?

La ricerca recente sul recupero di metalli preziosi dagli scarti elettronici, pubblicata su Advanced Materials circa due settimane fa, si trova nelle sue fasi iniziali. Attualmente si indaga la capacità delle spugne proteiche di assorbire altri metalli preziosi oltre all'oro. Sebbene non siano ancora disponibili dati definitivi, esperienze precedenti sulla purificazione dell'acqua suggeriscono che queste spugne potrebbero essere efficaci nell'assorbire una vasta gamma di metalli, inclusi platino, palladio, argento, vari metalli di transizione, metalloidi e persino elementi delle terre rare, grazie alle loro proprietà di assorbimento uniche e universali.

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