Quanto al campo, guardando la classifica, vien da dedurre che la sfida sarà un passaggio decisivo specie per il Barça. Perché se Luis Enrique raccoglierà la vittoria, di fatto ipotecherà la conquista della Liga con sette giornate di anticipo. Dunque, leggendolo attraverso lenti blaugrana, il Clasico sembra avere il peso di un ultimo ostacolo, piazzato lungo la strada dal calendario della sorte, prima del trionfo. Saltato, sarà logico vedere la discesa che si srotolerà. D’altronde è utile ricordare che il Barcellona comanda la graduatoria con un vantaggio di nove punti rispetto all’Atletico, secondo; e addirittura di dieci nei confronti del Madrid di Zidane, terzo. Insomma, come si è detto, Luis Enrique è giusto a un pelo dall’ennesimo trionfo. Al quadro bisogna pure aggiungere che il Barça è reduce da 39 risultati utili consecutivi. Da non crederci.
È chiaro che sabato sera si rinnoverà, una volta di più, anche l’eterno scontro tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo, il capocannoniere del torneo con 28 gol. Nemici intimi per convinzione e per dovere di copione, l’argentino e il portoghese duelleranno a distanza ma consapevoli di giocare una partita dentro la partita, e con ogni probabilità dagli esiti della loro battaglia dipenderà il punteggio finale. E non basta. Del resto Messi insegue pure l’obiettivo dei 500 gol ufficiali firmati nella carriera. Anzi, l’ha centrato quasi. Finora ne ha realizzati 449 indossando i colori del Barça e 50 vestendo l’Albiceleste dell’Argentina. È a una sola rete dal traguardo. E segnarla al Real Madrid sarebbe forse naturale, magari non facile, di certo un gesto da sogno.
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