Copa del Rey, Atletico Madrid-Real 2-0:
titolare Fernando Torres, in campo per un’ora

Copa del Rey, Atletico Madrid-Real 2-0: titolare Fernando Torres, in campo per un’ora
di Benedetto Saccà
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Mercoledì 7 Gennaio 2015, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 09:48
È stato fortunato il (secondo) debutto di Fernando Torres con i colori dell’Atletico Madrid. Perché stasera i biancorossi di Diego Pablo Simeone hanno vinto (0-2) il derby con il Real Madrid di Carlo Ancelotti nella sfida di andata degli ottavi di finale della Copa del Rey. Schierato da titolare, il Niño ha cercato di regalare un sussulto ai tifosi adoranti del Vicente Calderon ma non è riusciuto a pescare la carta giusta. Voleva stupire, e si è visto, ma in fondo ha offerto una prestazione che non ha oltrepassato il limite dell’ordinario, sfociando soltanto, se mai, nel confuso fiume del correre. Allo scoccare esatto dell’ora di gioco, Simeone lo ha esentato per impiegare Koke: le pressioni di Marcelo, Ramos e Varane erano ormai soffocanti. Lo aspetteranno i supporter, lo aspetterà l’allenatore. Magari già giovedì prossimo, il 15 gennaio, il giorno della partita di ritorno.



Per fortuna dell’Atletico, a sbloccare il derby è stato Raul Garcia, glaciale dal dischetto del rigore e freddo nell’orientare il pallone alla sinistra di Navas, il sostituto di Casillas. Lo spagnolo se lo era pure procurato il penalty, subendo un’ingenua trattenuta da Sergio Ramos. E pensare che in avvio il destino aveva sbarrato la via proprio a Ramos, assumendo tratti e profilo di Oblak, il portiere biancorosso, prodigioso davvero su un colpo di testa del difensore. Sono piaciute le tre «g» dei colchoneros, Griezmann, Gabi e Godin; e pure Gamez, lì a destra. L’Atletico ha meritato, poco da dire.



Al contrario, non ha certo aiutato, tutt’altro, l’assenza iniziale di Cristiano Ronaldo, inserito soltanto al 63’ in nome di un turnover destinato ad accendere la fiamma della polemica. Poi, a timbrare una serata dalla luna storta, appena 13’ dopo l’apparizione di Ronaldo, l’Atletico ha raddoppiato il vantaggio grazie a Gimenez, bravo a trafiggere il portiere avversario con un’incursione aerea. Eppure il Madrid ha macinato e cucito diverse possibilità nel primo tempo, specie con Bale, che ha anche indovinato l’angolo vincente di testa, ma non ha potuto esultare per lo sventolare della bandierina dell’assistente. Con una buona dote di umiltà, va annotato, il Real ha provato a evitare la seconda sconfitta consecutiva, dopo aver inciampato sabato scorso a Valencia. Inutile, però. Dopo 22 trionfi in sequenza, l’andare della squadra campione d’Europa e del mondo in carica sembra aver conosciuto una frenata. Ma Ancelotti è una garanzia, lo si sa. E tra una settimana, al Santiago Bernabeu, cercherà di estrarre dal cilindro una magìa della sue.