QUEL GOL ANTI SARRI Sempre in tema di reti, chi ha già giocato un brutto scherzo alla squadra di Sarri è Perotti. Se non fosse stato per l'acuto al 90' dell'argentino nell'ultima giornata contro il Genoa, il 28 maggio scorso, la Roma avrebbe disputato per il secondo anno consecutivo i playoff di Champions, con tutti i rischi del caso che a Trigoria conoscono, purtroppo, bene. Un gol fondamentale per le casse del club ma paradossalmente quasi dimenticato dalla gente, offuscato com'è stato dall'addio di Totti che inevitabilmente gli ha rubato la scena. Che Diego si è subito ripreso, a partire dal ritiro di Pinzolo: «Il gioco di Di Francesco è l'ideale per me ha raccontato ieri al match program societario contro il Napoli sarà difficile, per me è più forte della Juve, almeno per il gioco che fa. Noi, però, proveremo a fargli male'». Roma e la Roma gli sono entrate nella pelle. E anche fuori. Nei giorni scorsi, si è tatuato il Colosseo insieme al numero 8, il suo. A Milano è rimasto a guardare per problemi muscolari ma ora è pronto a riprendersi il ruolo di titolare della fascia sinistra d'attacco.
ATTESA PER SCHICK Dovrà invece attendere ancora un po' Schick.
Nonostante l'attaccante negli ultimi due giorni abbia alternato lavoro individuale a quello effettuato con la squadra, Patrik ancora non è pronto. Di Francesco potrebbe risparmiargli anche la convocazione che sino a qualche ora fa il tecnico aveva pensato di regalargli soprattutto come incentivo morale. Dovrebbe invece essere arrivato il turno di Karsdorp. L'olandese ieri ha svolto la seduta per intero e a meno di ripensamenti, farà parte del gruppo. Rientrati i nazionali sudamericani Alisson e Fazio. Proprio l'argentino è in ballottaggio con Juan Jesus per affiancare Manolas.
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