Napoli, De Laurentiis: «Voglio tanti scudetti»

Napoli, De Laurentiis: «Voglio tanti scudetti»
di Mario Tenerani
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Lunedì 9 Ottobre 2017, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 20:20
Aurelio De Laurentiis protagonista a “Il Festival del Calcio” a Firenze. Il presidente del Napoli ha fatto una vera ricognizione sul calcio in generale, con un occhio particolare per la ripresa del campionato, quando gli azzurri saranno all’Olimpico per la sfida con la Roma: “Noi dobbiamo vincere per continuare la nostra corsa, però sarà una gara molto complicata per il famoso discorso degli impegni delle nazionali. Ma questo tema che mi sta a cuore non deve diventare un alibi per i miei calciatori. Loro sono adulti e ormai esperti, sanno benissimo che vanno in campo per lottare alla morte”. 

Quello che lo preoccupa di più, però, non è il collettivo giallorosso, bensì il suo allenatore. La stima di De Laurentiis per Di Francesco è palpabile: “Temo più il tecnico della Roma stessa perché ha saputo dare subìto un’impronta alla squadra. I giallorossi in passato sono stati anche più forti, ma Di Francesco sta facendo un grande lavoro. Lo dico col massimo rispetto, ma guardate cosa combina il Sassuolo adesso senza di lui… La Roma è la rivelazione di questo avvio di stagione”. 

Napoli lanciato nel contendere lo scudetto alla Juve: “Lo ripeto sempre: è importante essere in testa a fine marzo, magari con 3 punti di vantaggio. Ora può fare solo piacere, ma conta poco”. La rivalità con la Juve non tocca il rapporto con Agnelli: “Credo che per lui sia stato ancora più difficile ottenere questi successi perché al contrario degli Elkann porta il nome di famiglia. Ha dimostrato di essere molto bravo nella Juve e non solo. E’ un dirigente al quale affiderei altre aziende”. Agnelli fresco presidente Eca, organismo nel quale De Laurentiis ha la responsabilità della nuova guida del marketing: “Ho fatto un board con 20 persone espressione dei club più importanti. Ci riuniremo per capire quali innovazioni portare. Per me l’Eca dovrebbe decidere tutto, sono più di 400 club. Altro che Figc, Uefa e Fifa. Bisogna riformare tutti i campionati e prendere strade comuni”. 

Quindi Sarri: “Ha una clausola da 8 milioni, ma è un galantuomo e molto attaccato al Napoli. Perché dovrebbe andare via? E comunque conterà anche la mia posizione. Vi ricordo che qui nessuno è fesso…”.
Mertens nella lista dei candidati del Pallone d’Oro: “Lo abbiamo accontentato come gli altri sul rinnovo di contratto e a Napoli ci sta alla grande. Perché mai dovrebbe andarsene? Perché dovrebbe fare come Higuain, ad esempio, che non sta bene come stava a Napoli? Noi per Mertens siamo come il Real Madrid per Cristiano Ronaldo… Rilanciamo i giocatori. Avrei tenuto anche Quagliarella se avessi conosciuto i suoi problemi ambientali. E poi al di là degli allenatori abbiamo fatto segnare Cavani, Cavezzi e altri”. 

Capitolo mercato, ecco un paio di perle: “Con Campedelli a fine agosto, quando ho comprato Inglese, ho fatto un patto d’onore: gli ho detto che se avessi avuto bisogno di un attaccante a gennaio, lo avrei portato a Napoli. Quindi vedremo come sta Milik…” Poi Chiesa: “Ho chiesto il viola prima a Diego Della Valle, poi a Corvino, quindi al presidente esecutivo Cognigni e tutti mi hanno risposto no. L’ultima volta è stata 20 giorni fa… A questo punto ho detto ai miei amici Della Valle: interpellatemi quando lo vendete… Certo, siccome loro sono molto bravi, il prezzo di Chiesa sarà molto alto…”. 
 
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