Lazio, dalla panchina lo slancio decisivo per il successo biancoceleste

Lazio, dalla panchina lo slancio decisivo per il successo biancoceleste
di Gabriele De Bari
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Sabato 1 Aprile 2017, 20:25
Reggio Emilia. A parte Immobile, nonostante la vittoria, contro il Sassuolo, i laziali sono stati tutti attori non protagonisti. La copertina del personaggio quindi spetta al suo allenatore che, dopo qualche critica ricevuta per la gestione della gara di Cagliari, finita zero a zero, ha risposto trovando le soluzioni giuste per portare a casa un successo voluto con pervicacia e confezionato anche grazie a una buona dose di fortuna. La mossa vincente è arrivata dalla panchina quando Inzaghino ha tolto Anderson per mandare in campo un ragazzo classe 1995, Cristiano Lombardi, cresciuto nel vivaio. E, da una giocata di questo esterno, un cross velenoso, è arrivata la deviazione che ha regalato i 3 punti ai biancocelesti. Una vittoria pesante ben oltre la classifica perché rappresenta il viatico migliore per avvicinarsi alla sfida contro la Roma di martedì sera quando ci sarà in palio la finale di Coppa Italia. Inzaghi ha avuto il coraggio giusto per mutare il destino del match, così ha optato per il cambio di modulo in corsa, spostando Radu al centro della difesa e inserendo un elemento di grande corsa come Lukaku, che è risultato importante per limitare il forcing degli emiliani. Ancora una volta dalla panchina sono venute risorse fresche e vitali per conquistare la posta in palio e restituire a tutti l'entusiasmo necessario per affrontare il terzo derby stagionale al meglio delle condizioni. Ormai nessuno parla più di Bielsa o di scelta di ripiego, per la panchina, perché Inzaghi si è ritagliato lo spazio vero che spetta a un protagonista assoluto. I risultati parlano tutti in suo favore, come la gestione dello spogliatoio che non sempre è semplice come testimonia la reazione di Hoedt al cambio. Ma sono soltanto spifferi che il tecnico controlla bene e con personalità.
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