Al via il Mondiale donne: l'Italia sogna un posto al sole

Al via il Mondiale donne: l'Italia sogna un posto al sole
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Venerdì 7 Giugno 2019, 18:47
La corsa all'oro mondiale non la vede in prima fila, ma l'Italia di Milena Bertolini, dopo vent'anni di digiuno, non è arrivata a Francia 2019 per assecondare il motto decoubertiano. È vero partecipare alla fase finale è stato già un grande traguardo, ma tra le azzurre ora c'è voglia di stupire. Si alza il sipario sui mondiali di calcio donne, e insieme all'attesa cresce anche la tensione per un torneo iridato declinato al femminile che mai come prima aveva sollecitato un così grande interesse.

Con Francia e Usa considerate le grandi favorite del torneo - la prima gode del fattore campo e di una goleador seriale come Eugenie Le Sommer, (64 reti in 164 presenze con la maglia Bleus), le americane di una tradizione che le ha viste trionfare già tre volte su sette edizioni dei mondiali. «Io voglio vincere. Non è scritto che debbano vincere per forza la Francia o gli Stati Uniti» dice dal ritiro di Valenciennes Barbara Boninsea, attaccante della Juventus campione d'Italia. Una carica che ha contagiato tutto il gruppo che in questo mese a tinte azzurre (in campo ci sono la nazionale di Mancini per Euro 2020, l'Under 21 di Di Biagio per gli europei e l'Under 20 ai mondiali di categoria) vuole dire la sua.

A partire da domenica quando allo 'Stade du Hainaut' di Valenciennes ci sarà da battagliare con le australiane seste nel ranking: una sfida molto attesa (16.500 biglietti già staccati) e che può già delineare le sorti del girone. Samantha Kerr è l'avversaria da tenere a bada delle 'Matildas', la Bonansea punta a mandare in tilt la difesa aussie. «Per ora siamo tutte tranquille - le parole della juventina - magari sentiremo la tensione quando arriveremo allo stadio. Spero che sia una tensione positiva e che si trasformi in qualcosa di bello. L'Australia è una bella squadra, tosta, ma ho la sensazione che possiamo fare bene. Diciamo che non mi spaventano. In questi giorni ci sono tanti azzurri in campo, noi faremo il tifo per loro così come sono sicura che loro tiferanno per noi. La Federazione ci ha fatto sentire parte integrante di tutto questo azzurro».

Il primo obiettivo da centrare è il passaggio del turno, ma questa Italia non si accontenta e la forza del gruppo orchestrato dalla ct Bertolini vuole fare la differenza. Perché queste azzurre i numeri li hanno: Bonansea, con Cristiana Girelli unica azzurra sempre presente nelle qualificazioni a Francia 2019, è una delle giocatrici più prolifiche. E adesso il mondiale è l'occasione ghiotta per far decollare tutto il movimento: per questo l'Italdonne sogna il sostegno del pubblico. «Spero che domenica allo stadio ci siano tanti tifosi italiani, ci potrebbero dare una bella mano - dice Boninsea, che sicuro potrà contare sul supporto dei suoi familiari attrezzati con camper per seguire la giocatrice in Francia -. Anche grazie a tutta questa attenzione mediatica ci stiamo facendo conoscere, spero che la gente che ci guarderà questa estate continui a seguirci anche in futuro».

«Il calcio femminile lo conoscevano in pochi, anche mia mamma non era contenta: è stato complicato, ho iniziato ad andare al campo di nascosto ad allenarmi con il mio migliore amico - racconta Chiara Marchitelli, classe '85, portiere della Florentia -.
Una delle mie più grandi soddisfazioni è stato anni dopo quando mi ha detto che avevo fatto la scelta giusta. A Roma avevamo i campi in terra e non c'era nessuno a vederci. Ho visto l'evoluzione del calcio femminile in Italia e quello che è successo negli ultimi anni non l'avrei mai potuto immaginare. Era ora. L'Australia? La sua forza è l'aggressività. Noi, sembra banale dirlo, puntiamo sul gruppo: non importa chi scende in campo, ognuna fa il tifo per l'altra e questa è la nostra arma in più». La corsa mondiale è partita, e l'Italia stavolta c'è.
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