Under 21, c'è subito un ostacolo alto per Di Biagio: la Spagna

Under 21, c'è subito un ostacolo alto per Di Biagio: la Spagna
di Emiliano Bernardini
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Domenica 16 Giugno 2019, 10:30
Delle tante sfumature d’azzurro che stanno colorando l’estate italiana manca solo quella dell’Under 21. Questa sera il ct Di Biagio avrà l’arduo compito di renderlo il più scintillante. Non sarà facile perché le responsabilità sulle spalle degli azzurrini sono davvero tante. I grandi di Mancini stanno dimostrando di essere fortissimi, le ragazze della Bertolini stanno stupendo il mondo, i Di Biagio boys dovranno fare ancora di più. D’altronde giocare un Europeo in casa impone quanto meno che si venga messi tra i favoriti per la vittoria finale. Se si considerano poi i tanti gioielli a disposizione del ct allora c’è davvero poco da fare se non vincere. A cominciare da questa sera. Al Dall’Ara di Bologna c’è la Spagna, lo scoglio più difficile. Una bestia nera per l’Italia che in finale è riuscita a batterli soltanto una volta, ai rigori nel 1996. La “Rojita” di De la Fuente («Sarà una finale anticipata») questo trofeo lo conosce bene, avendolo sollevato già quattro volte, di cui due negli ultimi otto anni. Le finali giocate, poi, sono ben sette. Come noto non ci saranno Marco Asensio e Rodrigo Hernández. Ma di talenti la Spagna ne è piena, oltre a Fabian Ruiz apprezzato quest’anno con la maglia del Napoli, occhio anche a Dani Ceballos, centrocampista del Real Madrid già valutato 25 milioni di euro e atteso nella prossima stagione alla definitiva consacrazione. Accanto alle sue geometrie, ci sarà spazio per la corsa e la qualità di Pablo Fornals e Carlos Soler. In attacco c’è Mikel Oyarzabal, una ragazzo che gioca con una personalità fuori dal comune. Le 9 vittorie su 10 e i 31 gol fatti nelle qualificazioni sono numeri che testimoniano la forza della “Rojita” che vuole arrivare ad ogni costo alla finale di Udine per rifarsi del ko di due anni fa contro la Germania.

KEAN E IL DALL’ARA
L’Italia è la Nazionale con più successi nella competizione europea Under 21. Ben cinque e due secondi posti. L’ultimo risale al lontano 2004, quando in finale contro la Serbia e Montenegro andarono a segno De Rossi, Bovo e Gilardino. «La semifinale del 2016 la perdemmo in dieci. La speranza è che riusciremo a giocare contro di loro 11 contro 11 e di competere alla grande. Magari sarà la volta buona che li battiamo» ricorda un Gigi Di Biagio molto carico. Poi sottolinea: «La Spagna è un’avversaria temibile, ma vista la formula del torneo questa non è la prima gara del torneo, è un sedicesimo perché ogni partita diventa decisiva». Il tutto esaurito al Dall’Ara è un grande stimolo: «Domani sera ci sarà un pubblico incredibile e sarà una grandissima emozione quando 30mila persone intoneranno l’inno. Quando è così, la partita è semplice da preparare...». Un solo dubbio di formazione: Cutrone o Zaniolo nel tridente. Tante le speranze riposte nella stella Moise Kean. Il Dall’Ara gli porta bene visto che due dei suoi otto gol li ha segnati qui, uno sotto la curva San Luca e l’altro sotto l’Andrea Costa. Insomma tanti i talenti per gli azzurri ma come ribadisce Barella: «L’ importante sarà il gruppo e non i singoli. Se vinceremo sarà la vittoria del gruppo». 
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