VIRATA OBBLIGATORIA
I risultati, insomma, non sono mancati. L'Italia, imbattuta nelle prime 8 partite (arriverà a 9), non ha però convinto tatticamente il ct azzurro. Probabilmente i dubbi sono nati a Sofia, quando per la prima volta gli azzurri hanno incassato 2 reti (nelle 8 gare per Euro 2016 sono solo 5 quelle subite). Contro la Bulgaria, davanti a Sirigu, si sistemò proprio i 3 centrali della sua Juve: Barzagli, Bonucci e Chiellini, mai schierati insieme nei match precedenti. Nemmeno i 3 fedelissimi riuscirono a evitare le gaffe in fase difensiva. Conte capì, analizzando quella partita, di non avere i giocatori giusti per andare avanti con il sistema di gioco che, da più di 4 anni, aveva scelto sia a Torino che a Coverciano. Proprio quanto detto ultimamente da Allegri: «Troppi i giocatori nuovi che non conoscono il tre-cinque-due: non si può proprio fare». Se lì è arrivato Cuadrado, in Nazionale esterni a raffica: Eder, El Shaarawy, Insigne, Candreva, Florenzi, Quagliarella, Berardi, Gabbiadini, Sansone, Cerci e Caligiuri (i primi 6 sono tra i 27 convocati per le gare contro Azrebaigian e Norvegia). La svolta proprio nella sfida più complicata: il 4-3-3 appare per la prima volta contro la Croazia (1-1) a Spalato (giugno 2015). Pochi giorni dopo arriva il primo ko nell'amichevole contro il Portogallo (0-1) a Ginevra. Ma il nuovo assetto non si tocca: ecco gli ultimi successi azzurri con Malta (1-0) a Firenze e Bulgaria (1-0) a Palermo nel mese scorso.