Il re del gol per il 2014 è Ciro Di Fiandra. In campionato ha segnato più di ogni altro calciatore laziale, con un bottino totale di 34 reti, una in più di un altro record-man, Diego Tornatore, salito a quota 32 in un anno solare. E se Tornatore ha messo a segno le sue reti con due maglie diverse (Colleferro la scorsa stagione e Città di Ciampino in questa) Di Fiandra è andato a segno con una sola maglia, quella del Città di Fiumicino: in Promozione ha realizzato 20 gol, mentre in Eccellenza nei primi quattro mesi di campionato è arrivato a quota 14 reti. A questi gol, si potrebbero aggiungere i tre realizzati nei play-off di Promozione e altri due firmati in Coppa Italia di Eccellenza che lo porterebbero a 39. «E' un traguardo che si può sempre migliorare, perchè ho ancora molto da dare in questi campionati», si compiace Di Fiandra. «Si chiude un anno indimenticabile sotto l'aspetto calcistico e anche lavorativo, poiché ho trovato anche una sistemazione che mi permette di vivere una vita serena da single. E' una gioia che condivido con la mia famiglia e in particolare con mio fratello Daniele».
Ciro Di Fiandra è arrivato a quota 111 reti in Eccellenza, e consolida il terzo posto nella classifica di tutti i tempi del principale campionato, alle spalle di Gianluca Toscano (146 gol) e Alessandro Spaziani (129), due attaccanti che oggi giocano in Promozione e possono, dunque, essere avvicinati. «La rete contro il Casalotti, realizzata con un colpo di tacco è quella che mi è piaciuta di più.
Da sette stagione, Ciro Di Fiandra chiude sempre la stagione in doppia cifra, a prescindere dalla maglia che indossa. Perché prima di tornare a Fiumicino (sia pure sull'altra sponda cittadina, quella dello Sporting) l'attaccante aveva giocato a Cecchina (14 reti) e Monterosi (13). Nella quattro stagioni in Eccellenza giocate nel Fiumicino ha segnato 69 gol. «Ho ancora un buon ricordo di quel periodo e sono molto legato a quella società» L'unico rammarico è quello di non aver mai giocato tra i professionisti: «Forse è mancato un pizzico di fortuna e anche un po' di la fame calcistica. Ho più voglia adesso di fare bene che quando avevo vent'anni. Ho avuto la mia occasione a 24 anni, quando la Sangiovannese mi proposte un biennale. Ma non me la sono sentita di lasciare Fiumicino in quel momento, ho preferito cercare le soddisfazioni tra i dilettanti. E devo ammettere che non mi posso lamentare di quella scelta».