La Roma supera 1-0 il Sassuolo all'Olimpico: decide un gol di Pellegrini. De Rossi consolida il quinto posto

Settima vittoria su nove partite di campionato per Daniele De Rossi

Lorenzo Pellegrini
di Alessandro Angeloni
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Domenica 17 Marzo 2024, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 13:31

La Roma sa vincere anche le partite sporche, nelle quali non sei lucido, non produci un calcio offensivo e di occasioni ne crei con il contagocce. Quella con il Sassuolo non è stata la solita Roma “derossiana”, quella del tutti all’attacco. Si è vista una squadra stanca, che ha puntato su altre caratteristiche: pratica, non piacevole da vedere, che però ha saputo portare a casa tre punti importantissimi in una settimana giocata tutta d’un fiato, da Firenze al Sassuolo, passando per Brighton.

Il Sassuolo ha fatto quello che poteva, si è difeso molto bene, ha avuto le sue occasioni, un paio, e ha concesso il minimo. Per la svolta c’è voluta una giocata di Pellegrini, una di quelle d’alta scuola, dalla sua mattonella, quella da cui ha sbloccato il risultato contro il Feyenoord: dopo un’azione personale ha lasciato partire un tiro a giro, impossibile da prendere per Consigli. Lukaku, un po’ acciaccato, poteva alleviare le pene alla Roma, se solo avesse concretizzato una delle tre occasioni che gli sono capitate davanti. La Roma dopo il giovedì di Coppa ha sempre sofferto: è accaduto con il Frosinone, con il Torino, con la Fiorentina e, appunto, con il Sassuolo. De Rossi si gode la settima vittoria su nove partite, e resta in scia del sorprendete Bologna, avanti di tre punti.

Il tecnico si gode pure il ritorno di Abraham che, dopo dieci mesi di calvario per l’infortunio ai legamenti, è tornato in panchina.

La partita

De Rossi stupisce un po’ e in avvio propone Aouar in una insolita posizione di esterno alto a destra, un ruolo simile al trequartista e a sinistra, come terzino, Spinazzola, che poi abbandona la lotta quando non è ancora finito il primo tempo. Spina, quando gioca due di fila, è sempre a rischio e qui De Rossi è stato un po’ incauto, anche se da Leo ha ottenuto quello che chiedeva, attenzione, sovrapposizioni, qualità, ma non bene per lui, solo per 37 minuti. Senza Dybala la Roma perde molto in fantasia e imprevedibilità, tutte qualità che non sono nelle gambe e nella testa di Aouar, che si batte, si agita molto, ma di lui ci ricordiamo poco. La Roma, nel primo tempo, pur tenendo tanto il pallone, si rende pericolosa in due occasioni, con Lukaku, servito da due traversoni, prima da sinistra (Spinazzola) e poi da destra (Pellegrini): i suoi colpi di testa finiscono fuori di non molto.

Parte subito bene la Roma nella ripresa e il gol di Pellegrini le dà maggiore sprint. Lukaku sfiora il raddoppio e la gara per una mezz’ora è sempre in controllo: si crea poco e si subisce poco. Laurienté è il più pericoloso del Sassuolo dalla parte di Karsdorp e De Rossi inserisce al suo posto Celik. Con Baldanzi per Aouar. Racic impegna Svilar ed è la prima azione vera degli emiliani. La Roma comincia a dare segni di sofferenza, Llorente rischia l’autogol, con Svilar che devia sul palo una deviazione dello spagnolo. Lukaku ha ancora una occasione ma si fa anticipare in angolo. L’ingresso di Azmoun, per Lukaku, porta freschezza: l’iraniano tiene avanti i palloni giusti per far rifiatare la squadra, Baldanzi va timidamente al tiro un paio di volte. E’ tutto qui. Tre punti e una sosta per ricaricarsi. A Lecce, alla ripresa, mancherà Pellegrini che era diffidato e contro il Sassuolo si è preso un’ammonizione. Ha fatto un po’ tutto il capitano, insomma.

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