E’ la vittoria del nordest ricco, sulla Turchia sportiva altrettanto ricca. In Cina, a Shaoxing, semifinali e finali sono fra le protagoniste dell’ultima Champions, vinta da Novara su Conegliano, a sorpresa. Allora Egonu era con le piemontesi, è stata presa apposta dall’Imoco per dominare nel mondo chissà per quanti anni.
E’ in grande giornata, azzecca l’ace del 6-3 ma poi sbaglia una difesa. Carli Lloyd è la regista delle ottomane, anche ex Imoco, è in sofferenza per le difficoltà in ricezione, fatica Arici, decisiva contro Novara, in semifinale. E’ l’americana Kimberly Hill a dare il 14-8 alle pantere. La serba Boskovic è campionessa del mondo e d’Europa, a scapito proprio delle nostre, per metà set non carbura, prende anche un muro da Folie. Sylla va in crisi in ricezione, restano 3 punti di margine, lascia a Geerties, la tedesca arrivata quest’anno. La mancina Boskovic trova una super serie in battuta, capovolge da sola il set, da -7 al 18-20, compresi un servizio a oltre 100 orari e una diagonale della coreana Kim. Rientra Sylla, non gira in attacco, si affaccia Sorokaite per una battuta, sbagliata. Resta un break da recuperare, chiude Boskovic per 22-25.
Il secondo è davvero dell’Imoco, con un tocco di prima dell’alzatrice Asia Wolosz e con Egonu, peccato solo che Sylla sia così fragile in ricezione, lei che di solito è una sicurezza. Esce per Geerties, le arancioni sono più che doppiate, sul 16-7. Coach Marco Aurelio Motta è sconsolato, sui servizi di Egonu, anche perchè non incide la centrale Gibbemeyer, altra ex, per 6 anni in Italia e forse la più bella sul parquet. Ci sono scambi spettacolari, entra Fersino e la chiusura è immediata, 25-14.
I sorrisi restano nella metà campo trevigiana, Wolosz azzecca il suo tocco di prima e un ace, De Kruijf accompagna una palla oltre la rete e nel terzo parziale l’Eczacibasi è sotto 10-9. Egonu controbreakka, Folie e Hill a muro allungano sul 17-12. Quando la padovana di famiglia nigeriana spara fortissimo, è fatta anche nel terzo e può rientrare per un attimo anche Sorokaite: 25-19.
Il quarto è equilibrato, sino all’allungo a 15-12, frutto della difesa di De Gennaro e del contrattacco di Egonu. Quando Boskovic serve, c’è silenzio nell’arena cinese, è il momento chiave, le turche recuperano solo un punto. Le centrali venete sono puntuali, Egonu e poi il muro di Wolosz danno il 21-16 e la sicurezza del primo trofeo fuori dall’Italia. Egonu sbaglia un attacco (“Che te ne frega”, le dice coach Santarelli, in timeout), non la seconda, grazie di nuovo a Moky De Gennaro. Folie è murata da Gibbemeyer (22-20). Egonu non fa passare Boskovic, è la rivincita delle sue sconfitte con la Serbia. Chiude lei, Paola Egonu, appoggiando la palla di là, di astuzia.
“Abbiamo dato tutto - spiega durante la festa Kim Hill -, anche se le gambe erano molto stanche, avevamo fiducia di battere chiunque”. Si brinda a prosecco, Maschio, il patron della società, assieme al presidente Piero Garbellotto.
Finisce quarta Novara, 3-0 dal Vakifbank Istanbul, nel derby fra tecnici modenesi, Giovanni Guidetti batte l’ex ct Barbolini 26-24, 25-23 e 25-21. Non era mancato tanto a che la finale fosse tutta italiana.
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