Mondiali, la grande attesa per Detti,
Paltrinieri e la Divina Pellegrini

Mondiali, la grande attesa per Detti, Paltrinieri e la Divina Pellegrini
di Piero Mei
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Mercoledì 24 Luglio 2019, 10:46
E’ stata la mattina della “Grande Attesa” (la notte per l’Italia che è sette ore indietro) ai mondiali di nuoto di Gwangju. L’attesa delle finali che inizieranno qui in Corea del Sud alle 20, in Italia alle 13, e che proporranno subito ed in sequenza le due “finali da sballo”, prima quella di Gregorio Paltrinieri, miglior tempo, e Gabriele Detti, quarto tempo, negli 800 stile libero e subito dopo l’ottava volta mondiale (tre già d’oro e sempre sul podio) di Federica Pellegrini nei 200 stile libero, l’acqua sua vera. E poi avrà una seconda possibilità, giacché è indicata come quarta frazionista della staffetta mista mista che ha preso la finale e il pass olimpico.
La proposta della mattina erano gli heats dei 100 stile uomini e la “staffetta del mischione”, quella che propone quattro stili e due sessi, cioè due uomini e due donne, selezionati dai commissari tecnici e dagli algoritmi tenendo conto di possibilità, differenziali e altre alchimie.
Il tutto mentre Simona Quadarella ha dormito il suo sogno d’oro, che non era più solo un sogno, ma la realtà. “Stiamo ancora piangendo tutti” come ha detto papà Carlo a ore di distanza dall’evento, per questa “Simona immensa” come l’ha definita il suo allenatore Christian Minotti.
MIREX OK, SANTO KO
La cosiddetta “gara regina”, i 100 stile libero uomini, ha visto nelle 13 batterie uno strepitoso Caeleb Dressel; l’uomo che vuole vincere otto ori (è a due, dovrà darsi da fare d’ora in poi)  chiudere in 47.32, cinquanta centesimi sotto il primo degli altri, il russo Grinev. Dei due azzurri, uno bene e uno male.  Bene il neo-fisicato torinese Alessandro Miressi, primatista italiano: è suo l’ottavo tempo, 48.57, “ma per andare avanti bisognerà passare più veloci”. Più del 23.48 di oggi.”E forse per entrare in finale dovrò anche fare il mio personale”. Che è il 47.92, record italiano. Ancora una delusione, invece, per l’italiano di fresco, Santo Condorelli: l’ex canadese stenta a ritrovare il ritmo veloce e quando lo trova lo spreca subito con passaggi a dir poco avventati. Ai 50 avrebbe avuto il sesto tempo, ma c’erano altri 50 metri da nuotare ed è finito 18esimo, seconda riserva.

SILVIA E IL NUMERO 17
“A disgrazia” è quanto associa, i n lingua napoletana, la Smorfia al numero 17. Sarà senz’altro d’accordo Silvia Scalia, dorsista di Lecco. Due volte è arrivata diciassettesima nel ranking del suo stile e due volte è stata prima riserva e perciò fuori dai 100, già conclusi con il successo della canadese Masse, e questa mattinaancora al 17 nei 50 che vedono il miglior tempo, per ora, della cinese Fu., “se se mòve la Cina…” diceva Alberto Sordi, “Il vigile”: beh, si sta movendo. La Scalia ha perso il turno per 8 centesimi nei 100 di prima e per un centesimo oggi.

LASZLO C’E’ E ILARIA PURE
C’è sempre Laszlo Cseh: 34 anni, l’ungherese ha stampato il miglior tempo nei 200 misti, lui che avrebbe fatto la storia del nuoto se fossero nati in altra epoca Phelps e Lochte. Maledirà, Cseh, la scoperta dell’America.
E c’è pure Ilaria Cusinato, che s’è ripresa dalla crisi di iperventilazione che l’ha vista avere un mancamento a bordo vasca dopo la gara dei misti. Stamattina ha nuotato i 200 farfalla, dodicesimo tempo , 2:10.03, e passaggio del turno.

LA STAFFETTA DEL MISCHIONE
Più intrigante e meno tecnica dell’altra staffetta mista, quella che pone i due sessi di fronte ad un unico stile, lo stile libero, e che venne chiamata la “staffetta dell’ammore” quando Magnini e la Pellegrini facevano coppia, si è svolta l’introduzione della “mixed mixed”. L’Italia ha schierato la dorsista Panziera, il ranista Martinenghi, la farfalla Di Liddo e il liberista Frigo. Margherita, 1:00.19, non è soddisfatta di sé: “Partita lenta, arrivata pure: in allenamento vado bene, poi in gara si spegne la luce. Speriamo che s’accenda nei miei 200”. Per Martinenghi “è un tempo buono il 59.50. Il record? E’ una gara nuova, normale che si migliori di volta in volta”. C’è Tokyo olimpia che è conquistata qui, insieme con la finale. Anche Elena Di Liddo è soddisfatta del 56.83: “I primi cinquanta in acque calme, poi avevo vicino il polacco e ho bevuto tutta la sua schiama”. E Manuel Frigo dal gran recupero chiude con un 47.86 che mette l’Italia quarta, ed è felice di “aver avuto quest’altra possibilità”.
RECORD E RIVOLUZIONE
Il tempo totale del quartetto azzurro è di 3:44.38 ed è il tredicesimo record italiano migliorato a Gwangju, che cancella il 3:44.85  del bronzo di Glasgow, prestazione nella quale i due maschi erano Fabio Scozzoli e Alessandro Miressi ma le ragazze erano Panziera e Di Liddo, la sola superconfermata. Per la finale è prevista la rivoluzione del team: Sabbioni prenderà il posto della Panziera, Scozzoli quello di Martinenghi, la Di Liddo resterà al suo e Frigo cederà la frazione a Federica Pellegrini, l’ultima frazione da nuotare nella sessione della sera.
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