Un ragazzo e una ragazza (per dirla con i The Colors) da Olimpiadi, figli d’arte, fratelli coltelli (ma non troppo), campionesse che si divertono, titoli che non danno soddisfazione e ritorni in vasca guardando lontano: sono i motivi della prima giornata degli Assoluti di primavera che a Riccione assegnano tricolori e offrono la possibilità di qualificazione olimpica.
LISA LA PARIGINA - Con Benny Pilato a bordo vasca, tanto il biglietto per Parigi lo ha già prenotato, tre raniste si scontrano nei 100 metri: l’eterna Carraro, l’altalenante Castiglioni e la Angiolini. Lo stacca quest’ultim, chiudendo in 1:06.00, il crono richiesto. A 29 anni farà i suoi primi Giochi, che è indice di tenacia. «Metterò in valigia tutti i portafortuna possibili” dice “avevo tanti dubbi per come era cominciato l’anno, ma non ho fatto calcoli: quando li faccio non va mai bene».
FIGLI D’ARTE - Comincia con un maiuscolo 24.47 Michele Lamberti, doppio figlio d’arte, con papà Giorgio (“i suoi 200 stile ci farebbero ancora comodo per la staffetta” scherza il cittì Cesare Butini) e mamma Tania Vannini.
“MI SPIACE, FRATELLO” - Luca De Tullio, il più giovane dei due fratelli, vince i 400 stile libero: «Non dovevo neanche farli: io sono da 800 e 1500 e quello è l’obiettivo per andare a Parigi, ma poi giacché c’ero» dice e aggiunge: «Avrei preferito che vincesse Marco». Marco, il fratello maggiore, è arrivato secondo, bruciato proprio nel finale da Luca in 3:47.09. Il fratellone sta cercando di ritrovarsi: «Debbo battere tante tante paure, di non fare i tempi, di non avere la nuotata; c’è solo da spettare che tutto torni. Sapevo che se uno mi avesse battuto sarebbe stato Luca; e pensare che non la voleva fare…».
SIMONA SI DIVERTE - Tranquilla per la qualificazione olimpica e felice per i due ori mondiali, Simona Quadarella è tornata ai 400 misti “che facevo da piccola”. Ha vinto la finale, ma quella B. «Farò tante gare qui, i 200, i 1500, la staffetta, i 400, ma per allenamento, gareggiare serve». Le hanno chiesto a cosa pensi quando c’è la Ledecky: «Faccio finta che non ci sia» ha sorriso. A Riccione sugli 800 sarebbe stata lei la Ledecky de noantri e dell’assenza ha approfittato Noemi Cesarano che ha vinto il tricolore sulla distanza. «La rana che fatica» dice Simona che poi aggiunge: «I 400 misti mi servono per rompere la monotonia delle mie solite gare; ed è la prima volta che sono agli Assoluti senza pressioni di tempi da fare». Quello sui 400 misti lo ha vinto Sara Franceschi, «mi sono addormentata a dorso, poi mi sono risvegliata perché volevo vincere». Le è riuscito, come bronzo mondiale e qualificazione olimpica a Doha. A proposito del nuoto in famiglia, Sara è allenata da papà Stefano.
ED ECCO CECCON - Si rivede Thomas. E’ tempo di debutti 2024 questo: in Usa sta per tornare Dressel. Thomas si gioca la prima chance nei 50 stile, finisce sesto in 22.45 a pari tempo con il giovane Lorenzo Ballarati (non che Thomas sia vecchio: è del 2001, ma ha tanti risultati che sembra nato prima; Ballarati è del 2006). Thomas è iscritto quasi dappertutto, “ma non le farò tutte”; parla dei mondiali visti in tv: «Magari pensavo che qualche tempo potevo farlo meglio io, ma non c’ero e quella era la decisione; è una bella Italia quella che ha fatto i mondiali e quella che si sta formando». La gara l’ha vinta Leonardo Deplano, in 21.93, che con il 21.81 registrato a Doha e qui non battuto da nessuno, già vola, e non solo con la fantasia, a Parigi: sarà anche lui sui blocchi del solo “cinquantino” olimpico; deluso dal non tempo olimpico, cosa successa a Giacomo Carini nei 200 farfalla.
A proposito di ritorni, nella quarta frazione della staffetta femminile dello stile libero si è rivista tra le Fiamme Oro Margherita Panziera, regina del dorso; il quartetto è arrivato quarto ed hanno dominato i Carabinieri (o le Carabiniere, come si preferisce), Biagioli, Toma, Ceracchi, D’Innocenzo la formazione.