Ciclismo, il Giro d'Italia brilla
anche senza tante stelle

Da sinistra, Riche, Evans, Uran, Rodriguez, Quintana e Scarponi
di Gabriele De Bari
3 Minuti di Lettura
Venerdì 9 Maggio 2014, 00:27 - Ultimo aggiornamento: 08:32
Scatter questa sera da Belfast, in Irlanda, con una cronosquadre in notturna di 21,7 km., il Giro d’Italia. Una corsa che, negli ultimi tempi, ha assunto sempre di pi un’impronta internazionale di ampio respiro. Tre tappe sulle strade irlandesi, quindi la carovana rientrerà a Bari per cominciare la fase più impegnativa di un tracciato che si presenta durissimo. Otto arrivi in salita, con i passi storici (Stelvio, Gavia, Zoncolan) che verranno scalati nella settimana di chiusura. Percorso adatto a chi va forte in salita ma che riserva quasi 69 chilometri di cronometro, oltre ai 21 iniziali a squadre, agli specialisti contro il tempo. Insidiose anche le giornate appenniniche, con alcuni arrivi in forte pendenza.

Nibali, Contador e Froome hanno preferito il Tour de France ma questo non sminuisce né l’attesa, né la qualità del Giro, sia perché rappresenta una parte del tessuto storico italiano, sia in virtù di alcune tappe destinate a lasciare il segno nel cuore degli appassionati. Come quella delle Tre Cime di Lavaredo, della passata edizione, che decise la corsa sotto la neve e che tenne incollati davanti alla tv quasi 5 milioni di spettatori. Senza i principali interpreti delle corse a tappe, i favori del pronostico si indirizzano su Nairo Quintana, secondo all’ultimo Tour e secondo alla Tirreno. Un predestinato, nato tra le montagne più alte della Colombia, che attacca in salita e tiene molto bene a cronometro: un corridore completo destinato a una carriera importante. Lo spagnolo Rodriguez, secondo nel 2012 e terzo al Tour 2013, dovrebbe essere il principale antagonista. Ma meritano considerazione anche l’altro colombiano Uran, il ”vecchietto” Evans, l’esperto Scarponi.

GLI ITALIANI PIU’ ATTESI

Senza Nibali, le speranze azzurre si appuntano soprattutto su Fabio Aru, ragazzo sardo di 23 anni, compagno del campione siciliano. Attaccante di razza, avrà tanto terreno per esprimere le qualità di scalatore. Ci si aspetta qualcosa d’interessante anche da Pozzovivo, Cataldo e Pellizzotti. Per Ivan Basso, ormai al crepuscolo, sarà l’ultima partecipazione: non è all’altezza dei momenti migliori ma potrebbe chiudere con un’impennata d’orgoglio. Al via anche Damiano Cunego, che non vince una tappa dal 2004. A 30 anni dal successo in rosa di Francesco Moser, un altro componente la nobile famiglia di corridori sarà impegnato sulle strade del Giro, il nipote Moreno, 23 anni. I velocisti avranno a disposizione 6 tappe e, mancando Cavendish, il faro degli sprint sarà il tedesco Kittel, 4 vittorie all’ultimo Tour. I più aggiuerriti avversari saranno Bouhanni, Matthews, Farrar, Viviani, Nizzolo e Petacchi che, a 40 anni, tornerà a correre il Giro. Centonovantotto i partecipanti, provenienti da 31 Paesi. Ogni frazione in linea assegnerà gli abbuoni: 10 secondi al primo 6 al secondo, 4 al terzo.

LA CORSA IN TV

Il Giro d’Italia verrà seguito in 171 Paesi di 5 continenti. La Rai gli dedicherà oltre 200 ore di trasmissioni, quasi 10 al giorno, i 4 tapponi verranno interamente teletrasmessi. La diretta della tappa comincerà alle 14, a seguire il Processo condotto da Alessandra De Stefano. La prima squadra partirà stasera alle 18,45 (ora italiana), davanti al Museo del Titanic, l’ultima taglierà il traguardo, nel cuore della City, alle 21.
© RIPRODUZIONE RISERVATA