Nuoto, Europei 2014: la sfida di Aurora
La Ponselé tra acque libere e piscina

Nuoto, Europei 2014: la sfida di Aurora La Ponselé tra acque libere e piscina
di Piero Mei
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Martedì 12 Agosto 2014, 20:06 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 13:42
BERLINO -Il placido Dhame, fiume della perferia di Berlino che fu dell’Est, porta l’acqua tiepida nel bacino di Grunau: 26 gradi. L’acqua piatta, e dunque per i fondisti del nuoto che amano l’onda un po’ noiosa. Per esempio non piacerà più di tanto a Martina Grimaldi, emiliana, amante del tortellino, campione del mondo in carica, prima azzurra da medaglia a tuffarsi domattina alle 10 per la 10 chilometri.



Le farà compagnia Aurora Ponselé, una ventiduenne di Fano, unghie rosa che è il colore del momento, cresciuta a Pesaro e diventata romana da quando è dell’Aniene «ma non ho avuto tanto tempo per fare la turista anche se Roma mi ha subito affascinato, e, grande com’è, impressionato».



E’ difficile trovare il tempo per altro, quando ci si allena due ore e mezzo la mattina e altrettanto il pomeriggio, una ventina di chilometri al giorno, canticchiando canzoni pop in voga o, soprattutto, gli amatissimi Subsonica per il cui concerto ha già i biglietti che conserva come un tesoretto.



E’ difficile di più, poi, quando oltre al fondo in acque libere (si chiamano così anche se imprigionate da un bacino che ne fa una piscina megagalattica), ci si prefigge di gareggiare anche in quella che sembrerà una vasca da bagno, la piscina olimpionica da 50 metri, nelle grandi distanze d’occasione. Lo farà Aurora: «Tanto la preparazione per una cosa va bene anche per l’altra» sorride, pensando che nella piscina olimpionica almeno non prenderà tutte le botte che prende (ha una cicatrice in fronte: tre punti di sutura recenti, gara di Setubal, gomitata) ma che dà anche «perché noi donne ci meniamo di brutto, volontariamente o no: le donne sono molto più aggressive degli uomini».



Della gara di domani si lamenta al massimo del poco spazio per lo sprint finale: conta di esserci. E ci conta pure Massimo Giuliani, il cittì da 22 anni, sindaco di Piombino che qualcuno con bonomia chiama Rudolph ma i suoi pensieri politici sono assai diversi. E qui il suo pensiero sportivo è che «da 3 a 5 medaglie possiamo prenderle». Ha più fiducia nelle ragazze.