Open Championship di golf, terzo giro: ​Harman un gigante, ma occhio a Rahm

Open Championship di golf, terzo giro: Harman un gigante, ma occhio a Rahm
di Stefano Cazzetta
3 Minuti di Lettura
Sabato 22 Luglio 2023, 21:46

Ha un fisico minuto, il suo caddie lo sovrasta in altezza, ma in campo è un gigante. Almeno per quello che ha fatto vedere finora. Brian Harman non ha mollato di un centimetro nel terzo giro del 151mo Open Championship di golf, quarto e ultimo major stagionale, che si sta disputando al Royal Liverpool. Se reggi emotivamente, se parti male con due bogey nelle prime 4 buche, ma poi rimetti le cose a posto, ti metti a macinare gioco, non sbagli mai una strategia e metti a segno 4 birdie nel terzo giro, vuol dire che hai tutte le carte in regola per sollevare la Claret Jug. A patto che ti confermi anche nell’ultimo e decisivo, quando la vicinanza del traguardo rischia di giocare brutti scherzi e devi essere bravo, anche in caso di errore, a non andare in confusione. Il piccolo mancino trentasettenne di Savannah, in Georgia, vanta due vittorie sul Tour americano, conosce già il sapore della vittoria. E l’esperienza deve avergli insegnato qualcosa, considerato che nello Us Open 2017 (altro major) crollò nell’ultimo giro, spianando la strada per la vittoria a Brooks Koepka.

Oltre all’esperienza, però, questa volta ha il vantaggio di un distacco molto più consistente rispetto al 2017: allora partiva con un solo colpo in meno, questa volta, a quota -12, sono 5 su Cameron Young (autore di un ottimo 66 (-5) nel giorno del moving day, quello in cui tutti gli inseguitori vanno all’attacco e quelli di testa pensano soprattutto a con compromettere quanto di buono fatto fino a quel momento. Nel round finale i due scenderanno ovviamente insieme nell’ultima partenza. Ma, Harman farà bene a guardarsi anche le spalle, dove cercherà di dargli filo da torcere un tipo pericoloso come lo spagnolo Jon Rahm, numero 3 del ranking mondiale, autore nel terzo giro di una prestazione straordinaria: 63 colpi (-8).

Da cineteca. Ora è salito in terza posizione, passando da +2 a -6. Guai a farsi prendere dal panico se devi vedertela con uno come lui, che in bacheca vanta già uno Us Open e il Masters dello scorso aprile.

Non è riuscito a trovare l’accelerazione necessaria Tommy Fleetwood, unico giocatore a non scendere sotto par tra i primi 21 della classifica. L’inglese continua a giocare bene, ma continua a lasciare troppe occasioni per strada. L’appuntamento con il quinto major personale sembra subire un ulteriore slittamento per Rory McIlroy, che qui vinse il suo ultimo nel 2014, ben 9 anni fa. Il fuoriclasse nordirlandese ha girato in -2, confermandosi in 11ma posizione a -3. Difficile pensare che possa rimontare i 9 colpi che lo separano dal Harman e scavlcare tutti quelli che lo precedono. Ma, mai dire mai.

Continua a pendere dalla parte positiva la prestazione di Guido Migliozzi, unico italiano rimasto in gara, dopo l’eliminazione di Francesco Molinari. Migliozzi ha consegnato uno score in par, rimanendo a -1 per il totale e scivolando in 24ma posizione. Comunque un buon risultato per un giocatore che piano piano sta cercando di ritrovarsi, soprattutto con l’obiettivo di trovare posto nella squadra di Ryder Cup che a settembre al Marco Simone affronterà la squadra americana (alle cui porte, va detto, adesso bussa con decisione anche Harman). Di confortante c’è la solidità del gioco: solo 4 bogey in tre giri. Non male, Un’accelerata finale, gli darebbe ulteriore fiducia.

Le principali partenze finali: alle 14:55 italiane Jason Day-Antoine Rozner; 15:05 Jon Rahm-Viktor Hovland; 15:15 Cameron Young-Brian Harman. Guido Migliozzi partirà alle 12:05 in coppia con Michael Stewart.

© RIPRODUZIONE RISERVATA