America's Cup, il vento non c'è: salta la regata Prada Christmas Race

America's Cup, il vento non c'è: salta la regata Prada Christmas Race
di Francesca Lodigiani
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Domenica 20 Dicembre 2020, 11:44

No vento, no regata. Come in una qualsiasi prova di Campionato Invernale a Fiumicino, Riva di Traiano o nel Tigullio. Con la differenza che se sei una barca dislocante o una deriva, con 6 nodi la regata la fai. Con gli AC 75 invece non riesci a volare, soffri e superi il tempo massimo entro il quale devi concludere la prova. E cos’ è stato alle 17.50 a Auckland, nel Golfo di Hauraki, le 5.50 italiane, del 20 dicembre quando il Comitato della Prada Christmas Race ha chiuso i giochi e mandato tutti a casa.

America's Cup, Luna Rossa c'è (e si vede)

<h2>Il meteo</h2>

Fin dal mattino il meteo dava vento leggero e instabile.

Domenica ideale per gli abitanti di Auckland, usciti in mare a centinaia e assiepati lungo la costa e all’America’s Cup Village, per godersi lo spettacolo di una regata ad eliminatoria secca che vedeva correre prima i vincitori delle Prada America’s Cup World Series Emirates Team New Zealand contro gli ultimi classificati IneosTeam UK e poi Luna Rossa Prada Pirelli contro Patriot del Sindacato American Magic del New York Yacht Club. La regata tra kiwi e “brits” come vengono chiamati, ha esordito, con ottima partenza dei primi al filo della boa. Ma già gli uomini di Sir BenAinslie sulla virata per tagliare la linea del via non riuscivano a ri-decollare e continuavano ad avanzare con lo scafo nell’acqua, secondo quella ora definita “ la old sail school”, la vela della vecchia scuola, come dire la normalità dei milioni di barche a vela che navigano nel mondo. Una navigazione che per gli AC75 è però innaturale e frustrante, che fa perdere a quegli splendidi avveniristici scafi la bellezza e la grinta. Tanto che i kiwis, che riuscivano ancora a volare, doppiavano gli inglesi. Poi però precipitavano anche loro a mollo e iniziavano ad aprire le vele e a far peso da una parte con gli uomini come una barca a vela qualsiasi per cercare di avanzare. Ma il tempo massimo incombeva ed è suonato il “tutti” a casa.

Niente match Luna Rossa, American Magic quindi, niente ultima occasione per misurarsi e acquisire dati preziosi. Per i challenger ora partono intense giornate di debriefing, analisi dati e lavori per arrivare al massimo al 15 gennaio quando inizia la Prada Cap, la selezione tra i tre challenger che si protrarrà fino al 22 febbraio e stabilirà chi affronterà nella 36° America’s Cup Emirates Team New Zealand. I kiwis invece da oggi ritorneranno nella loro preparazione solitaria, fatta di osservazione occhiuta della performance degli sfidanti in regata e di allenamento e lavori per migliorare il proprio già forte mezzo volante.

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