Traviata in abiti Valentino e Tosca firmata Zeffirelli: le primedonne dell'Opera di Roma che seducono Tokyo

Traviata e Tosca dell'Opera di Roma in tournée nei teatri Bunka Kaikan di Tokyo e Kanagawa Kenmin Hall di Yokohama, la mostra “Rome, the Eternal City: Masterpieces from the Capitoline Museums Collections”, al Metropolitan Art Museum: a Tokyo trionfa l'eccellenza romana

Lisette Oroposa in Traviata, con abiti di Valentino, al teatro Bunka Kaikan di Tokyo
di Simona Antonucci
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Martedì 19 Settembre 2023, 20:57

Traviata arriva a Tokyo con il suo guardaroba firmato Valentino in compagnia di Tosca, in pizzi d’epoca della “maison” Zeffirelli, e conquista il cuore pulsante del Giappone, accanto alla Venere e alla Lupa capitoline in bella mostra nel museo centrale della città. Ed è un trionfo dell’eccellenza, dell’arte e delle bellezze romane.

 

L'AMBASCIATORE D'ITALIA A TOKYO

Per rendere omaggio alle due produzioni liriche del Costanzi, in tournée fino al 26 settembre nei due prestigiosi teatri Bunka Kaikan e Kanagawa Kenmin Hall di Yokohama, e alla mostra “Rome, the Eternal City: Masterpieces from the Capitoline Museums Collections”, al Tokyo Metropolitan Art Museum, ci sono code ai botteghini, visite ed eventi presso l’istituto di cultura nella splendida palazzina disegnata da Gae Aulenti, nella sede del Nbs che sostiene il progetto e un ricevimento dell’ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti, che ha aperto la sua residenza e l’incantevole giardino per accogliere il sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone, il sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce, insieme con artisti, diplomatici e delegazioni del Campidoglio. E poi cene, mondanità, serate in kimono della tradizione e accessori dell’ultima moda occidentale.

SOFIA COPPOLA

A Violetta, la «party girl», (così, la regista Sofia Coppola che firmò l’allestimento nel 2016 per l’Opera di Roma, definiva la nuova creatura del suo ricco e complesso catalogo femminile), il compito di inaugurare la glamour week giapponese. Una giovane donna che ama il bel mondo delle feste, fa affidamento sul suo fascino «con una personalità forte, non è un uccellino, conosce il dolore e l’amore e sceglie con consapevolezza che cosa fare della sua vita», spiega il soprano Lisette Oropesa che la interpreta con eleganza e profondità. E canta la sua storia passionale in abiti haute couture, strascichi in tulle e taffetà, paillettes, piume e veli disegnati dall’imperatore della moda made in Italy, Valentino. Insofferente ai vincoli che la società impone al mondo femminile (ricorda la “Marie Antoinette” della regista statunitense, ma anche “Priscilla”, la protagonista del suo ultimo film che ha appena presentato alla Mostra del Cinema di Venezia), l’eroina verdiana danza e si strugge in saloni fastosi, lungo imponenti scalinate, tra magnolie e voliere, e seduce la platea con l’eccellenza romana.

VITTORIO GRIGOLO

E i duemilatrecento spettatori che riempivano la grande sala, tempio della lirica nel cuore del vivace quartiere Ueno (tutto esaurito anche per le future repliche, con ingressi anche da 400 euro), solitamente tra i più composti al mondo, hanno accolto, il 13 e il 16 pomeriggio, con lunghi applausi (più di dieci minuti) il soprano Oropesa, il suo Alfredo (Francesco Meli, tra i tenori verdiani più autorevoli del momento), Giorgio Germont (per Amartuvshin Enkbath un successo personale) e tutto il cast, orchestra e coro del Costanzi, condotti dal direttore Michele Mariotti ai vertici dell’eccellenza. Bis di applausi, il 17, anche per la Tosca di Puccini, con Vittorio Grigolo mattatore assoluto della storica regia del 2008 di Franco Zeffirelli (ripresa da Marco Gandini nel centenario dalla nascita del grande regista), nella sala davanti al porto di Yokohama, seconda città più popolata del Giappone e sede della casa automobilistica Nissan.

ZEFFIRELLI

In scena una Roma da Grand Tour, Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant’Angelo, ideata dal maestro fiorentino: 15 i minuti di applausi dei 2.500 spettatori per la protagonista Sonya Yoncheva, diva della Scala, Salisburgo e il Met, Roman Burdenko (Scarpia) e Vittorio Grigolo che da ragazzino debuttò al Costanzi, come pastorello, proprio nella Tosca, accanto a Pavarotti: «Un sogno cominciato allora», dice il tenore-divo che riprenderà il ruolo di Cavaradossi, a Roma, a dicembre «e che mi ha portato qui oggi.

Il pubblico impazzisce perché la lirica è nostra, è italiana».

EXPO 2030

Un’accurata strategia seduttiva, in piena campagna Expo 2030, verso un mercato conteso dalle istituzioni liriche di tutto il mondo, e messa in atto con tutto ciò che di più affascinante può offrire il Made in Italy. Musica, interpreti, haute couture, artigianato. E i giapponesi hanno levato i calici a questa impegnativa operazione della Fondazione capitolina, che con quasi 250 persone, tra professori d’orchestra, coro, corpo di ballo, tecnici, sarte, costumisti, scenografi ha fondato una comunità romana tra i grattacieli d’oriente. «Io credo che un teatro debba avere anche una funzione di ambasciatore culturale», racconta il sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone, «E sono particolarmente fiero che mentre noi siamo qui in Giappone con due produzioni, abbiamo alcuni ragazzi di Fabbrica, la nostra accademia, in Paraguay, per la campagna di Expo 2030, con concerti e masterclass, poi c’è l’opera sul Tevere con Fitzcarraldo, concerti di Vivaldi a Tor Marancia e a Tor Bella Monaca. E questa sera, il 19 settembre a Roma, debutta lo spettacolo di danza contemporanea al Costanzi. L’arte è inclusione e una fondazione lirica ha anche una funzione sociale, in città e nel mondo».

BUNKA KAIKAN

Per il Costanzi si tratta della quinta presenza in Giappone, dopo quelle del 1994 (con La traviata e Tosca), del 2006 (con Rigoletto e Tosca), del 2014 (con Nabucco e Simon Boccanegra) e del 2018 (ancora con La traviata affiancata a Manon Lescaut). Ma quest’anno Roma si è presa tutta la baia. A sorpresa, al termine delle rappresentazioni, una folla di fan per gli autografi: in fila, al Bunka Kaikan, nello slargo animato dal via vai di cittadini e artisti di strada, i melomani, ma anche le signore con le buste del mercato Ameyokocho, le famiglie con i passeggini di ritorno dal grande parco cittadino o i turisti attirati in zona dal complesso di templi di Kan’ei-ji, tra i più antichi del Paese. Rito che si è ripetuto anche a Yokohama dove Grigolo, immortalato in decine di selfie, ha ricevuto in regalo bandane, bandiere, cappellini.

IL MAESTRO MICHELE MARIOTTI

Il debutto al Costanzi di Traviata di Sofia Coppola, nel 2016, vantò un parterre hollywoodiano con Keira Knightley, Monica Bellucci, Kim Kardashian, papà Francis Coppola. E da allora, lo spettacolo kolossal continua la sua marcia trionfale, con 45 repliche tra Roma e tour, record di incassi e di consensi. Così come Tosca che verrà ripresa la prossima stagione dal maestro Mariotti che ha debuttato nel titolo proprio qui a Tokyo, con una profonda e accurata rilettura. Un’operazione frutto anche della collaborazione con la Nbs del leggendario Sasaki, produttore mecenate, ora scomparso, amico personale delle star mondiali (il maestro Kleiber era spesso suo ospite), fondatore del Tokyo Ballet. E ospitata nei teatri più rappresentativi della città: il Bunka Kaikan, costruito nel 1961 per celebrare i 500 anni della nascita della capitale orientale, dove si passano il testimone le orchestre della Scala, il Covent Garden, la Chicago o i Berliner, e che ora è occupato dalla scenografia firmata per il Costanzi dalla star degli Studios hollywoodiani Nathan Crowley. E il Kanagawa Kenmin Hall, sede di eventi internazionali che ha ospitato i tour dei King Crimson, Alanis Morisette o Diana Ross.

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