“Stasera mi butto” in anteprima nazionale il 12 settembre al Teatro 7 a Villa Massimo

“Stasera mi butto” in anteprima nazionale il 12 settembre al Teatro 7 a Villa Massimo
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Sabato 11 Settembre 2021, 19:23

Le ingiustizie fanno male, piccole o grandi, importanti o meno, sono pronte a colpire l'animo umano.  Un mondo imperfetto che ci porta spesso a confontarci con il nostro modo di essere. Ed è così che,  di fronte ad un torto subito, ognuno reagisce a modo suo: a volte in maniera esagerata, altre troppo pacata. 

Tutto questo è l'essenza dello spettacolo “Stasera mi butto!”, scritto da Patrizio Pacioni per la regia di Giancarlo Fares e prodotto da Le Ombre di Platone Ets , che si concentra proprio sulle dinamiche quotidiane della nostra epoca.

In anteprima nazionale a Roma, il 12 settembre  alle 21 al Teatro 7 a Villa Massimo, la commedia racconta uno spaccato tra ironia e dramma, anche alla luce della crescente invadenza esercitata dai media. Sul palco un eccellente trio di artisti, Mario Zamma, da anni sulla strada di un percorso che lo ha portato ad una maturazione artistica sia a livello attoriale che come autore teatrale e di libri di successo, la poliedrica Alessia Fabiani, il talentuoso Salvo Buccafusca, alle prese con una storia nella quale ognuno  può rispecchiarsi per trarre le proprie conclusioni e riflessioni. Una situazione paradossale che costituisce lo spunto e l’innesco di una graffiante satira di costume che ruota attorno a Leonida, impiegato comunale con un divorzio alle spalle e una nuova e giovane compagna con la quale non sa decidersi a iniziare un rapporto più solido e continuativo, offeso e risentito a causa della bruciante ingiustizia sportiva consumata in diretta tv nell’ultima giornata del campionato di serie A.

Pronto ad un gesto eclatante l’uomo un giorno  decide di salire  sul terrazzo del palazzo in cui abita e, in bilico sul muretto di recinzione, minaccia di gettarsi nel vuoto se non sarà disposta l’immediata ripetizione della partita in questione: impresa da moderno Don Chisciotte, impegnato a portare avanti, quel che costi, una protesta che difficilmente potrà contare sul convinto consenso dell’opinione pubblica e toccare il cuore dei cosiddetti “poteri forti”. 

Uno scenario che si complica per via della quasi immediata irruzione sul terrazzo di Gualtiero Goffredi, conduttore televisivo di una scalcinata tv privata che, in qualche modo, riesce ad entrare in contatto con il contestatore pur di conquistare ascolti basandosi sulla proverbiale morbosa curiosità del pubblico.

Un confronto tragicomico che pone l’accento sull’indifferenza del cronista rispetto ai risvolti umani della vicenda e sull’ambiguità, la fragilità e la sostanziale insicurezza che affliggono i rapporti interpersonali di questo primo scorcio di terzo millennio.

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