Il soprano Angel Blue: «L’uso del blackface è razzista, non canto all'Arena di Verona»

L'Aida all'Arena di Verona con Anna Netrebko
di Simona Antonucci
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Sabato 16 Luglio 2022, 10:55

«Pratica razzista, non canterò». Sul sito dell’Arena di Verona il suo nome, quello del celebre soprano Angel Blue, californiana, 38 anni, appare ancora accanto a quello di Violetta Valéry, protagonista della Traviata. Ma la lettera che ha pubblicato il 14 luglio, assomiglia a una disdetta. Definitiva. Nel suo comunicato, la cantante, Angel Blue, vincitrice, tra l’altro di un Grammy Award per la migliore registrazione d’opera per la produzione del Metropolitan Opera di Porgy and Bess, annuncia di non volere prendere parte al Festival, perché contro il “blackface”, ovvero il trucco che colora di nero il volto degli interpreti di carnagione bianca.

Zeffirelli

Angel fa riferimento all’Aida, in scena in questi giorni, firmata 20 anni fa di Zeffirelli. Le due star (bianche) che interpretano il ruolo della principessa etiope sono Anna Netrebko e Liudmyla Monastyrska e ad entrambe è stato colorato il volto di nero. Netrebko (che sull'argomento si era espressa più volte con chiarezza: «Non sarò mai un'Aida bianca») ha postato sui social la sua foto di scena con il volto scurito e lo scatto ha fatto il giro del mondo, scatenando commenti. E l'irritazione della Blue, dall'altra parte dell'Oceano. «L’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o meno, è una pratica basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna - ha scritto la cantante - Non vedevo l’ora di fare il mio debutto all’Arena di Verona cantando una delle mie opere preferite, ma in tutta coscienza non posso associarmi a un’istituzione che continua questa pratica».

La fondazione

La Fondazione sta mediando appellandosi “alla cultura che costruisce ponti” e soprattutto all’età dell’allestimento che risalirebbe al 2002. E spiegano in un comunicato che la prima di Aida ha avuto luogo il 18 giugno (ma è ancora in replica con la Netrebko, questa sera, sabato 16 luglio) e le caratteristiche della produzione erano ben note quando Angel Blu si è impegnata consapevolmente a cantare nell’Arena. «Non abbiamo alcun motivo, né alcuna volontà di offendere», spiegano i vertici, «e disturbare la sensibilità di alcuno. Le contrapposizioni non fanno che alimentare una cultura del conflitto che noi rifiutiamo totalmente. Angel, noi e il pubblico areniano ti aspettiamo fiduciosi», concludono, «sarà l'occasione di dialogare in modo costruttivo partendo proprio dalle tue riflessioni».

 La Traviata

Nessun problema comunque per La Traviata andata in scena ieri, dato che il personaggio di Violetta era affidato a Nina Minasyan.

Ma per gli spettacoli del 22 e del 30 luglio, Fondazione Arena è ancora in attesa che si trovi una soluzione. Nel sito non figurano nomi di sostitute, ma resta aperto  il  problema del “blackface”, contro cui già nel 2019 sempre all’Arena protestò il soprano Tamara Wilson che disse “Non mi farò truccare il volto di nero, è razzismo istituzionalizzato”.

Tamara Wilson

Le sue proteste furono solo parzialmente accolte: «Ho vinto la battaglia, ma perso la guerra», spiegò su Instagram «Ho ottenuto che il makeup fosse schiarito, quindi ero ancora più scura della mia pelle naturale, ma non era il puro nero dipinto dell’inizio». Il dibattito dall’ufficio contratti passa  sui social.

Yusif Eyvazov

Uno dei primi a intervenire è Yusif Eyvazov, tenore azero, marito di Anna Netrebko: «Un mondo con doppie regole. Tu, Angel, cancelli la performance per questo motivo, mentre nessuno parla quando un mezzo soprano si mette la barba e canta Don Josè». Un botta e risposta che vede al centro due primedonne (Angel Blue e la moglie Anna Netrebko) e le insinuazioni su presunte rivalità  fioccano.

Grace Bumbry

Tra le tante voci contrarie (“è disgustoso”, “Vergogna” “Non si può continuare a offendere la black community”, le parole di pace di Grace Bumbry, noto mezzosoprano e soprano statunitense di 85 anni: «Mia cara Angel, durante i miei 50 anni di carriera ho usato un viso bianco, se necessario, o il mio, nero. Ho sempre preferito andare in scena senza il trucco per non cambiare il mio colore della pelle, ma è possibile che la mia preferenza sia andata contro la credibilità del personaggio. Come artista puoi scegliere i tuoi ruoli, ma non ti limitare ad Aida, Selika e Bess». Il problema del blackface riguarda anche i ruoli di Ulrica, Amonasro e Otello che pure ha creato numerose polemiche.

IL METROPOLITAN

Nel mondo lirico americano, molti teatri, compreso il Metropolitan Opera di New York, solo recentemente hanno abolito, per Aida e Otello, il blackface, nato nell'Ottocento, proprio in America, come forma di cabaret con i bianchi che si truccavano da neri. Ma in Europa e in Russia, paese d'orogine dalla Netrebko, sono ancora  molti i cantanti “dipinti” o con gli occhi allungati per i ruoli di eroine orientali. Il caso di Verona è solo uno degli ultimi esempi. Sarà il caso, come suggerisce l'Arena, di discuterne definitivamente e non soltanto facendo rimbalzare polemiche sui social.

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