Il coreografo Virgilio Sieni a Romaeuropa: «Con ​“Solo Goldberg Variations” vi presento corpi spellati»

Il coreografo e danzatore Virgilio Sieni
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Mercoledì 17 Marzo 2021, 16:28

Gli appuntamenti di EXTRACT (il palinsesto online della Fondazione Romaeuropa che da gennaio sta presentando in streaming gratuito integrali di spettacoli estratti dall’archivio del festival) proseguono giovedì 18 marzo alle ore 20 con lo streaming (free online su romaeuropa.net) dello spettacolo Solo Goldberg Variations del coreografo e danzatore Virgilio Sieni insieme al musicista e pianista Andrea Rebaudengo.

Bach

Lo spettacolo, visto in scena durante il Romaeuropa Festival 2020, rappresenta il manifesto dell’arte coreografica di Virgilio Sieni, emblema delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte sempre protese a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni. In questo lavoro, la musica di Bach definisce una metrica e un’architettura immateriale in cui il danzatore si iscrive attuando un continuo ripensamento del corpo e accennando a un articolato percorso di figure prostrate, tratte dall’arte italiana dal ’300 al ’600. Il corpo assimila le immagini del passato e diviene la soglia attraverso la quale riflettere sul futuro.

Variazioni Goldberg

Un viaggio del gesto da una figura all’altra, negli intrecci e nei chiasmi, attraverso risonanze e svelamenti dell’opera d’arte. «Non vi è percorso nelle Variazioni Goldberg di Bach. Allo stesso tempo uso il termine variations per definire questo lavoro non fondato sull’improvvisazione ma sul riconoscimento e il rinnovamento», spiega Virgilio Sieni, «Certo, improvviso.

Mi lascio cogliere da quella che non è mai una sorpresa ma un divenire impercettibile nell’atto dell’esserci. Spoglio il corpo, o almeno tento di spogliare il corpo di quelle pratiche che comunque appaiono nel segno della danza, e nel canone sacro della musica finalizzata alla costruzione di una città aurea, vero sogno, vera realtà. “Sbrandello” con rigore il corpo, fissandomi con fatica e dolore tutte le volte, così come con leggerezza e voglia di attraversamento (di essere attraversati da qualcos’altro) sul senso di sparizione: muoversi per sparire, far pesare il corpo per lasciare solo orme e tracce. Penso che le Variazioni Goldberg non siano un invito alla danza, ma un atto di riflessione e introspezione dove niente appare se non un corpo “spellato”. Ecco che questo lavoro mi appare come un manifesto, qualcosa di più di un vocabolario di percorso, un atto sulle debolezze, le imperfezioni, lo sforzo, le pieghe e le polveri, qualcosa che vuol trapassare il corpo per donarsi alla figura, qualcosa che rende il corpo pagliaccio tragicomico dell’oggi» conclude il coreografo

. Anticipa lo streaming un incontro online tra il coreografo e Vito Di Bernardi (Professore Ordinario in Discipline dello Spettacolo alla Sapienza dove insegna Storia della danza), alle ore 19 sui canali Facebook e YouTube di Romaeuropa e del GUT – Gruppo Universitario Teatrale, Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo della Sapienza Università di Roma.

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