A tavola con Shakespeare: Juliet è un peperoncino, King Lear “prende d'aceto”

Hugo Glendinning della compagnia inglese Forced Enterteinment online per Romaeuropa
di Simona Antonucci
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Martedì 22 Settembre 2020, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 14:36
Essere o non essere... Una grattugia per il formaggio, un martello o un barattolo di marmellata. Quando l’intera opera teatrale di Shakespeare va in scena nelle cucine o nelle cantine degli attori di una delle compagnie inglesi più creative e meno accademiche, la Forced Enterteinment, allora, «Romeo diventa una torcia tascabile sempre accesa di passione», spiegano, «Giulietta una salsa al peperoncino che arrossisce in continuazione, King Lear un personaggio intrattabile che “prende d’aceto”, mentre il popolo è ridotto a un cesto di cipolle».
 
 


IL BARDO 
«Raccontiamo i capolavori del Bardo, come storie da bar o favole per addormentare i bambini», racconta Tim Etchells, regista e tra i fondatori del gruppo che è in scena online tutti i giorni per la sezione digitale del Festival Romaeuropa, “Extract”, in partnership con il British Council. «Il nostro obiettivo è tradurre queste vicende straordinarie in eventi che appartengono alla quotidianità. Ci interessa realizzare performance che esplorino il mondo contemporaneo, che entusiasmino, sfidino e intrattengano altre persone. Siamo interessati alle idee e allo stesso tempo cerchiamo di creare confusione, silenzio, domande e risate», aggiunge Etchells, direttore artistico del gruppo di sei artisti, composto anche da Robin Arthur, Richard Lowdon (che sono designer) e Claire Marshall, Cathy Naden e Terry O’Connor che collaborano dal 1984 e da Sheffield presentano i propri spettacoli in tour nel Regno Unito e in tutto il mondo.

Dopo il debutto a Romaeuropa, nel 2016, con una maratona delle 36 opere teatrali del drammaturgo inglese, condensate in performance di 40/60 minuti, su un tavolo di un metro quadrato con banali oggetti quotidiani, tornano oggi, in un’edizione Covid, “At Home” con i mitici personaggi shakespeariani interpretati da arnesi domestici per una messa in scena dalle case degli artisti a quella degli spettatori.

“Table Top Shakespeare: Quarantine Edition of the Complete Works” ricostruisce, con straordinaria recitazione, ingegnosità, follia, poesia ed emozione, l’intera opera teatrale del Bardo attraverso 4 appuntamenti settimanali online fino al 15 novembre. «Il teatro che creiamo», aggiunge Etchells, che come molti suoi colleghi inglesi è ancora in attesa che in Gran Bretagna riaprano le sale», è qualcosa che deve essere vivo, che genera energia e tensione a partire dalla presenza in una stanza con altre persone».

«Con i contenitori del sale e del pepe per il re e le regine, un vaso per il principe, scatole di fiammiferi per i servi, un rotolo di carta igienica per l’oste e una bottiglia d’acqua il messaggero, ma soprattutto con tanta ironia», continua, «stiamo portando online il lavoro di anni. Senza pubblico, senza le risate e le reazioni è molto più difficile. Ma ora è così e cerchiamo di sfruttare tutte le possibilità della piattaforma, in attesa di tornare dal vivo».

GLI ORARI
L’esordio con Macbeth, ambientato in cantina tra martelli e barattoli di vernice, poi, il 24 con Romeo and Juliet e presegue il 25 King John, 26 Titus Andronicus, 27 Much Ado About Nothing. Il primo ottobre si riparte con Hamlet, il 2 Loves Labour’s Lost, il 3 The Winter’s Tale, il 4 All’s Well That Ends Well, l’8 Richard II, il 9 Henry IV (prima parte) e il 10 Henry IV (seconda), l’11 Henry V, mentre il 15, il 16 e il 17 Henry VI (parte 1, 2 e 3). Richard III (18); Measure for Measure (22); Corialanus (il 23); The Merry Wives of Windsor (il 24); King Lear (il 25); Twelfth Night (il 29); Cymbeline (il 30) e Julius Caesar (il 31). A novembre: Antony and Cleopatra (il primo); Two Gentlemen of Verona (il 5); Troilus and Cressida (il 6); As You Like I (il 7); Othello (l’8); Taming of the Shrew (il 12); The Comedy of Errors (il 13); Timon of Athens (il 14) e The Tempest (il 15).
Online su Romaeuropa.net, ore 21 
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