Bergamasco: «Un Uomo seme per un villaggio di donne»

Sonia Bergamasco in L'uomo seme al Teatro Vascello da martedì 5 marzo
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Domenica 3 Marzo 2019, 22:40
Sonia Bergamasco prosegue,  dopo Karenina, Il Ballo, Il Trentesimo Anno, Louise e Renée, la sua esplorazione del femminile attraverso la lingua forte e appassionata di Violette Ailhaud, autrice di uno stupefacente manoscritto.

Inno spiazzante alla vita, L'uomo seme, dal 5 al 10 marzo al Teatro Vascello di Roma, è uno spettacolo corale concepito in forma di ballata, in cui racconto, canto e azione scenica cercano un punto di equilibrio essenziale.

Sul palco, accanto a Sonia Bergamasco, che cura la regia e l'adattamento del testo, le Faraualla – splendido quartetto di cantanti attrici – e il musicista performer Rodolfo Rossi. Spiega Bergamasco: «Quando una storia ci colpisce al cuore sentiamo il bisogno di raccontarla di nuovo per ritrovare, in chi guarda e ascolta, conferma del nostro sguardo. Questo è quello che mi è successo quando ho letto L'uomo seme, testimonianza viva di un'esperienza unica e sconvolgente
».

In un villaggio di montagna dell'Alta Provenza, all'indomani della Grande guerra, tutti gli uomini sono morti.
Il paese è abitato solo da donne e bambini. Violette Ailhaud, testimone dei fatti, trova solo allora e finalmente le parole per raccontare di quando, ancora ragazza, il suo villaggio aveva vissuto un'identica tragedia. Violette affiderà questo suo memoriale a un notaio con l'incarico di consegnarlo alla più giovane delle sue discendenti. Una lingua forte, scabra e ventosa conduce in cima alle montagne dove è ambientata la vicenda e dove vive questa comunità di sole donne che stringerà uno straordinario patto per la vita.  
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