Topolino, Charlie Chaplin e le canzoni di Marilyn: tutti liberi dal copyright. Disney perde i diritti

Domenica 24 Dicembre 2023, 07:24

Il copyright

Disney è stata molto attenta in questi anni a proteggere i suoi personaggi. Dan O'Neill, nel 1971, volendo sostenere con un'azione provocatoria le proteste contro le proroghe del copyright, pubblicò un fumetto nel quale Topolino era un trafficante di droga e faceva sesso con Minnie. Il tribunale lo condannò a non disegnare mai più il personaggio e se lo facesse oggi, che ha 81 anni, O'Neil dovrebbe ancora pagare 190 mila dollari di multa e scontare un anno di prigione. Jennnifer Jenkins, direttrice del Duke Center for the Study of the Public Domain, ha detto che la caduta dei diritti su Topolino è «una pietra miliare storica» che «sta generando grande entusiasmo nella comunità del copyright». Un professore di Harvard, Lawrence Lessing, si era rivolto alla Corte Suprema, ricordando che la Costituzione americana stabilisce che il diritto d'autore deve avere un periodo limitato, per poter garantire l'istruzione e l'accesso alla conoscenza. Perse la causa, ma avviò un dibattito che ha contribuito a convincere Disney a non insistere più.
I sostenitori del principio che le opere che fanno parte della cultura di un paese devono diventare di pubblico dominio in un tempo ragionevole accusano Disney di avere ripetutamente violato i principi che diceva di sostenere. «Frozen» è stato ispirato dalla «Regina delle nevi» di Hans Christian Andersen, il «Re Leone» dall'«Amleto» di Shakespeare e da un poema del Mali, l'«Apprendista stregone» di «Fantasia» da una poesia di Goethe, altri lungometraggi sono stati tratti da opere di Lewis Carroll, dei fratelli Grimm, di Victor Hugo e Carlo Collodi. Walt Disney stesso aveva ammesso che Topolino deve molto a Charlie Chaplin per le buffonate (il piccoletto che cerca di fare quel che può) e a Douglas Fairbanks per le azioni intrepide.

© RIPRODUZIONE RISERVATA