«Mi imita anche quando piego gli abiti, anche se poi io dò una ritoccata quando lei non se ne accorge». Il metodo Kondo per cui Marie è diventata famosa è di una semplicità disarmante e per la verità, oltre a eliminare dagli armadi gli effetti dell’«hoarding» (l’accumulo frutto del consumismo), potrebbe applicarsi a tanti altri aspetti della vita: buttare, ringraziandolo per i suoi servizi, tutto quello che non provoca «una scintilla di gioia». Otto milioni di copie vendute in 30 paesi per “Il magico potere del riordino”, un successo analogo per il secondo bestseller “96 lezioni di felicità”, un cognome che, almeno in inglese, è diventato un verbo («to kondo»), Marie in meno di tre anni ha lanciato un business di consulenza «anti-decluttering» e con il marito Takumi Kawahara e le figlie si è trasferita in California.
«Quando mi sono accorta di essere incinta, con Takumi abbiamo buttato senza pietà e discusso cose del tipo, per esempio, quanto spazio negli armadi e quanti cassetti lasciare a nostra figlia». Creare confini concreti per giochi e abiti dei bimbi è «il primo comandamento» per evitare di esserne sopraffatti. Il secondo è abituare fin da subito i figli ad amare l’ordine: «Non è mai troppo presto», ha esortato Marie che si prepara a pubblicare un libro per bambini nel 2018: «Si può partire a un anno, non appena hanno imparato a camminare».
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