Jerry Calà e la sua "vita da libidine": «Quella volta che in corso Francia cantavamo per pagarci il conto»

Foto TOIATI/CAPRIOLI
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 09:47

La notizia più inattesa è che in realtà Jerry Calà si chiama Calogero, il ricordo più divertente risale a quando, giovanissimo e incosciente alla scoperta di Roma, insieme agli altri tre Gatti di Vicolo Miracoli, cantava in un ristorante di corso Francia per convincere i proprietari a non fargli pagare il conto.

L'autobiografia di Jerry Calà - scherzosa, divertente, ma a piccoli sprazzi anche malinconica e specchio dei decenni passati - si intitola "Una vita da libidine" (Sperling & Kupfer) e oggi - mercoledì 27 aprile - sarà presentato alle 18 alla libreria Feltrinelli, Galleria Alberto Sordi, in un incontro aperto ai tanti fan dell'attore-comico-show man-regista e ora anche scrittore.

«Quando, giovanissimi, da Verona venimmo a Roma - racconta Calà al Messaggero - fummo quasi degli incoscienti, allora ti dicevano "se po fa", "mo vedemo", ci promisero di girare un video di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, ma non se ne fece nulla. Non avevamo una lira, a volte pranzavamo solo con un pacchetto di Golia. Poi, alla sera, riuscivamo a strappare una cena gratis, suonando in un ristorante di corso Francia».
 

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