«Sono trascorsi ventuno anni dalla riforma della Biennale. La 58/a esposizione internazionale d'arte - ha detto Baratta - ci ha invitato a considerare sempre il corso degli eventi umani nella loro complessità, invito che ci appare particolarmente importante in tempi nei quali troppo spesso prevale un eccesso di semplificazione generato da conformismi e paure».
Per Baratta, “May You Live In Interesting Times” «è un titolo che così interpretato riassume anche le stesse ragioni d'essere di una Biennale.
Ma al di là del titolo anche questa Mostra, come tutte quelle che si sono susseguite negli ultimi vent'anni, è stata segnata da una particolare sensibilità al tema del rapporto con il visitatore. Tutte le Biennali, infatti, hanno mirato innanzitutto a rendere partecipe il visitatore alla riflessione sull'arte e sull'indagine che gli artisti contemporanei sviluppano continuamente su se stessi».
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