Trionfo per "La Grande Bellezza" e "Il capitale umano", che conquistano un'edizione dei Ciak d'Oro all'insegna del cinema d'autore con respiro internazionale. Nella serata ideata da Ciak, il mensile di cinema diretto da Piera Detassis, i due film hanno ricevuto, rispettivamente, con otto e quattro Ciak D'Oro. La consegna dei premi, che avrà luogo, stasera, sulla Terrazza del Vittoriano, durante un evento esclusivo al quale prenderanno parte molte delle star protagoniste delle pellicole finaliste.
I VINCITORI
Dopo quindici anni l’Italia è tornata a vincere un Oscar con "La grande bellezza", film che conquista anche i lettori del mensile (circa 3mila quelli che hanno potuto esprimere la loro preferenza) e la giuria dei critici, aggiudicandosi 8 Ciak D'oro.
A Paolo Virzì e al suo "Il capitale umano" vanno, invece, 4 Ciak d'oro, tra i quali miglior regia e migliore sceneggiatura. A Valeria Bruni Tedeschi, per il personaggio di Carla Bernaschi, va invece il
riconoscimento come miglior attrice protagonista e, a sottolineare un’edizione particolarmente rosa, a
Cecilia Zanuso sarà consegnato il Ciak D'oro per il Miglior Montaggio.
"La vita di Adele" di Abdellatif Kechiche (Palma d'oro 2013) ottiene il Ciak D'oro come miglior film
straniero.
Monica Bellucci riceve dalla redazione del magazine il Superciak d'oro femminile per "l’intelligenza
con cui ha saputo condurre la propria carriera tra cinema popolare e cinema d’autore in una chiave
internazionale e da grande star".
Annata ricca e importante anche per Claudio Amendola che vince il Superciak d'oro maschile, non
solo per la bravura e simpatia d’interprete, ma per il passaggio felice alla regia con "La mossa del pinguino".
Il premio Ciak-Alice Giovani (nato dalla collaborazione del magazine con Alice nella Città, Sezione indipendente e autonoma del Festival Internazionale del Film di Roma), dedicato alle migliori pellicole italiane rivolte al mondo dei ragazzi e assegnato alla commedia "La mafia uccide solo d’estate" di Pif.
Una sorpresa è rappresentata dai due riconoscimenti al film "Smetto quando voglio" del salernitano Sydney Sibilia, votato come miglior rivelazione dell’anno e per il miglior manifesto.
"Miele", esordio alla regia di Valeria Golino, pellicola rara su un tema tabù come il suicidio assistito,
guadagna il titolo di Miglior Opera prima.
Il Ciak d'Oro per il miglior suono in presa diretta va a Gianfranco Rosi per il suo documentario "Sacro Gra", già Leone d'oro alla Mostra di Venezia. Il compositore e musicista Pasquale Catalano conquista il premio miglior colonna sonora per "Allacciate le cinture", mentre "Tutta colpa di Freud" di Daniele Silvestri è stata eletta Miglior canzone originale.
L'ambito Ciak d'Oro Bello & Invisibile, destinato dalla redazione del magazine ad un film di grande
qualità non abbastanza gratificato al box office, va quest'anno a "L’arte della felicità" di Alessandri Rak.