Venezia 2022, il premio Nuovo Imaie per sostenere i giovani artisti

Venezia 2022, il premio Nuovo Imaie per sostenere i giovani artisti
di Ilaria Ravarino
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 15:40

Sempre al fianco degli artisti: non uno slogan ma un valore per cui lavorare quotidianamente, dalla fondazione nel 2010 a oggi. Arrivato a rappresentare oltre un milione di artisti nel mondo, tra interpreti della musica, di cinema e tv, e indicato dagli analisti al primo posto per l'audiovisivo per efficienza tra le collecting - le società di gestione collettiva dei diritti connessi - il Nuovo IMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori) è a alla Mostra Internazionale dell'Arte Cinematografica di Venezia, per l'ottavo anno consecutivo, con il premio Nuovo Imaie Talent Award.

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LA CORNICE
Il riconoscimento sarà attribuito il prossimo 9 settembre, nella prestigiosa cornice dell'Hotel Excelsior al Lido, a due attori all'esordio, una donna e un uomo, cui sarà assegnata su segnalazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici italiani e del Sindacato nazionale Giornalisti Cinematografici italiani - una borsa di studio da investire nella formazione. «Sostenere gli artisti è uno dei nostri obiettivi più importanti spiega Andrea Micciché, Presidente del Nuovo IMAIE perché fare questo mestiere non equivale automaticamente ad arricchirsi. E il successo è una variabile che tocca a pochi. Dietro ai più grandi e ai più fortunati c'è una schiera di piccoli, grandi artisti che hanno avuto meno fortuna, o che sono più fragili perché all'inizio delle lore carriere. Quando facciamo eventi di sostegno, come questo premio, pensiamo soprattutto a loro. Il cinema è grande quando ci sono grandi comprimari. E sono loro quelli che è più urgente proteggere».
Una missione diventata particolarmente evidente negli anni della pandemia, quando il Nuovo IMAIE ha distribuito agli iscritti, attraverso fondi speciali, oltre 35 milioni di euro, pagando più di 61 milioni di diritti e contributi tra settore musicale e audiovisivo.


L'ISTITUZIONE
«Il giorno dopo l'istituzione della zona rossa a Codogno abbiamo bonificato a tutti gli artisti nell'area mille euro: era gente che letteralmente non poteva uscire di casa» dice Micciché, ricordando anche i 22 milioni di euro stanziati dal 2014 a oggi, con i bandi dell'articolo 7, a sostegno degli artisti nel loro percorso professionale e umano. «Il nostro istituto è diventato un punto di riferimento per gli artisti.

Aldilà del ruolo di intermediari dei diritti, abbiamo messo al centro delle nostre attività gli ammortizzatori sociali. Il Covid non è stato devastante per le case di produzione, che di fatto non si sono mai fermate, ma per una larghissima fetta di artisti che non ha potuto lavorare, su cui la pandemia ha avuto un impatto economico devastante. In quel caso siamo stati determinanti, non ci siamo fermati mai, cercando di garantire un sostentamento a chi si trovava in stato di necessità». Ma il Nuovo IMAIE è anche tra le prime società di collecting al mondo ad aver chiuso le trattative con i più grandi player dello streaming mondiale, da Netflix a Apple, da Amazon a Tim Vision, Rakuten e (in corso di finalizzazione) Google: «Negli ultimi anni il consumo di contenuti protetti è aumentato. I consumatori fruiscono audiovisivo più di prima, non tanto in tv o in sala quanto sul digitale, ovvero là dove possono vedere quanto, come e quando, ciò che vogliono. Ma di questo enorme ampliamento non si sono avvantaggiati gli autori. A trarne profitto sono stati soprattutto gli intermediari, quelli che hanno investito sul web, e che attraverso un link ai contenuti si accaparrano i guadagni della pubblicità».


LA BATTAGLIA
Il Nuovo IMAIE è perciò in prima linea nella battaglia per l'approvazione e il recepimento della direttiva copyright, quella a favore della riduzione del divario tra gli incassi delle grandi piattaforme sul web e degli artisti: «Siamo passati da consumatori a merce. L'Unione Europea, consapevole della differenza di guadagni, ha emanato nel 2017 la direttiva copyrght.
Nel novembre dello scorso anno la direttiva è stata attuata, e da allora portiamo avanti trattative con chi deve riconoscere il compenso agli artisti, primo fra tutti Google».
Il premio assegnato a Venezia (a consegnarlo sarà l'attore Giorgio Pasotti) è, in questo contesto, anche un modo per segnalare alle istituzioni la necessità di mantenere la cultura al centro dell'agenda politica, dopo gli anni difficili della pandemia e la ripresa: «In vista delle prossime elezioni c'è molta inquietudine rispetto alle possibili iniziative di un nuovo ministro della cultura. La domanda è: ci toglierà il tax credit? Io mi auguro, e sono convinto, che di qualsiasi colore sia il prossimo governo, considererà la cultura al centro delle manovre e degli interventi. Del resto, se l'Italia è un paese conosciuto e amato nel mondo, lo è anche per il suo grande livello culturale».
 

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