La prima volta di una donna agli Efa
Vince la regista Maren Ade
con “Vi presento Toni Erdmann”

La regista Maren Ade con gli attori Peter Simonischek e Sandra Hueller
2 Minuti di Lettura
Domenica 11 Dicembre 2016, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 16:47
«È la prima volta che a vincere è una donna e siamo nel 2016».
Così l'altra notte a Wroclaw la regista tedesca Maren Ade
commenta il trionfo di “Vi presento
Toni Erdmann” agli European Film Awards 2016, gli Oscar del
cinema europeo che si sono tenuti nella città polacca. Il
dramedy, infatti, porta a casa tutte le statuette più
importanti: miglior film, regista, sceneggiatura, attore e
attrice protagonisti. Una sorta di riscatto per il film, in sala
in Italia dal 23 febbraio distribuito da Cinema di Valerio De
Paolis, che a Cannes, dove era stato dato tra i favoriti, non
aveva vinto nulla.
Questa la storia. Ines (Sandra Huller) è una bella quanto
algida quarantenne che vive a Bucarest, dove lavora per
un'importante compagnia internazionale. È una donna in
carriera, pragmatica, che gestisce totalmente se stessa e ha
come occupazione principale quella di ristrutturare grosse
aziende. Bella casa, rispettata dai colleghi, è il perfetto
esempio di una donna che ha realizzato il suo sogno, una che
gestisce anche il sesso e i sentimenti in modo professionale.
Il padre, Winfried (Peter Simonischek), è invece un uomo in
pensione di tutt'altra pasta. Ama scherzare e fare il buffone.
Figlia
Così quando va trovare la figlia per un week end inizia a
tempestarla di scherzi. Ines non apprezza più di tanto queste
goliardate con tanto di travestimento, anche per il carattere
buffonesco delle gag (denti finti e parrucca), ma il padre non
rinuncia. È il suo modo di amare la figlia. E così decide di
restare a Bucarest e diventare appunto un personaggio che non
esiste: Toni Erdmann. Parrucca nera con capelli lunghi, denti
sporgenti e parlantina pronta, si fa trovare in tutti i posti
frequentati dalla figlia. E alla fine viene accettato anche da
amici e colleghi di lavoro di Ines.
Il film, giocato sul contrasto forte tra gli scherzi
ingombranti del padre e la gelida accoglienza della figlia, alla
fine diventa liberatorio quando Ines si sblocca. Si mette a
cantare a squarciagola in una casa altolocata e decide poi, di
slancio, di trasformare una festa a casa in un naked party.
La regista e sceneggiatrice, già Premio speciale della giuria
al Sundance nel 2005 con “Der Wald vor lauter Baumen”, aveva
detto a Cannes di questo film, girato tra Romania e Germania e
che ha richiesto un lavoro di cinque anni: «Nonostante sia
curiosa di sapere cosa pensa il pubblico di questo lavoro che
vede protagonisti un padre e una figlia, mi interessa forse
ancora di più cosa ne pensa mio padre».
Frase cult di “Vi presento Toni Erdmann”, l'interrogativo che
si pone il padre dopo aver frequentato per un pò di tempo la
figlia: «Ines, ma sei davvero umana?». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA