Roma, indagato manager della Lollobrigida. I periti: «È lucida, ma resta raggirabile»

Roma, indagato manager della Lollobrigida. I periti: «È lucida, ma resta raggirabile»
di Michela Allegri
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Mercoledì 29 Novembre 2017, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 14:35

È lucida, ma fragile e suggestionabile. A novant'anni, la diva Gina Lollobrigida gode di una salute mentale consona alla sua età ma, per alcuni versi, è vulnerabile e, soprattutto, manipolabile. La personalità dell'attrice è infatti caratterizzata da uno stato di «vulnerabilità e menomazione del potere di critica, in grado di rendere possibile l'altrui opera di suggestione». Sono le conclusioni, discusse ieri in sede d'incidente probatorio, dei periti nominati dal gip Maria Paola Tommaselli, nell'ambito dell'inchiesta in cui il giovane manager della Bersagliera, Andrea Piazzolla, classe 1987, è indagato per circonvenzione d'incapace. L'inchiesta è partita dalla denuncia presentata dai parenti della diva, difesi dall'avvocato Michele Gentiloni Silveri, che hanno raccontato di come Piazzolla abbia isolato la donna, sia diventato amministratore delle società che gestiscono il suo patrimonio e abbia portato avanti una serie di operazioni economiche sospette. Operazioni che la pm Eleonora Fini, titolare del fascicolo, ha definito «abnormi e pregiudizievoli».

IL DOCUMENTO
Nella perizia si legge che l'attrice, «pur senza sconfinare in una condizione d'infermità mentale», presenta una personalità con tratti «narcisistici, ossessivo-compulsivi, istrionici e paranoidei», che determinano «un indebolimento della corretta percezione della realtà». Gli specialisti sostengono che la Bersagliera, se da un lato «presenta capacità cognitive valide», dall'altro lato sembra versare «in una condizione di deficienza psichica in grado di renderla suggestionabile e vulnerabile». Si è convinta, «fondatamente o infondatamente», che gli amici e i familiari siano persone ostili e si è affidata unicamente al manager, «l'unica persona che, a suo dire, meritava fiducia». Una «scelta esclusiva» che, per i periti, potrebbe essere indicativa di «compromissione decisionale».
 

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