“Il delitto Mattarella”, Grimaldi parla del suo film «militante»

Il regista Aurelio Grimaldi
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Martedì 9 Aprile 2019, 20:16
Lo definisce un «film militante» e ammette di avere avuto un «crollo emotivo nella ripresa della scena dell’omicidio» di Piersanti Mattarella, l’ex Presidente della Regione siciliana che voleva «le carte in regola» per la sua isola. Aurelio Grimaldi ha finito di girare da poche ore le ultime scene del film Il delitto Mattarella che racconta la storia del governatore ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980 sotto la sua abitazione in via Libertà mentre tornava dalla messa dell’Epifania.

«Spero che la famiglia Mattarella possa riconoscersi ed emozionarsi in questo film, mi chiedo come mai dopo 39 anni nessuna fiction sia stata dedicata all’omicidio di Piersanti Mattarella - ha spiegato Grimaldi - Questo per me è un mistero, ma mi ha dato l’onore di raccontare questa storia». Per il cast Aurelio Grimaldi ha voluto solo attori siciliani. E si dice «dispiaciuto che non lo abbia fatto anche la produzione del Commissario Montalbano» che ha scelto «i primi tre protagonisti fuori dalla Sicilia». nel corso della presentazione Grimaldi ha parole di elogio sia per il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che ha fatto un cameo durante le ultime scene del film interpretando l’ex Presidente dell’Ars Michelangelo Russo, ma anche per Musumeci. A Micciché ha detto: «Ma chi lo avrebbe mai detto che un giorno mi sarei dato del tu e mi sarei seduto accanto a un esponente di Forza Italia?», ma «sui migranti la pensiamo allo stesso modo». E sul Governatore Musumeci: «Un presidente come Musumeci che sceglie come segretario generale la signora Maria Mattarella manda un preciso segnale politico». E alla fine Musumeci ci tiene a precisare che «Maria Mattarella è stata scelta per la sua competenza, poi l’essere stata figlia di una grande persone non ha condizionato la mia scelta». Grimaldi ammette che durante le riprese del film ha avuto «dei crolli emotivi», soprattutto durante la scena dell’omicidio. 
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