Le borse di studio arriveranno a tutti gli universitari che ne hanno diritto: non dovranno più esserci i cosiddetti idonei non beneficiari che, ad oggi, sono ben 5mila. Ieri in Cdm è stata infatti approvata la norma che prevede uno stanziamento di oltre 17milioni di euro per far sì che le borse possano arrivare anche a tutti quegli studenti che ne sono vincitori ma ancora non hanno ricevuto i soldi. Il motivo? Non ci sono fondi a sufficienza.
Borse di studio dai 13 anni per gli studenti meritevoli, chi le può prendere e quanto valgono
E questi studenti non sono pochi: 5 mila universitari (come detto), tutti già inseriti nelle graduatorie dei vincitori di sussidi dei diversi enti regionali in tutta Italia ma ancora in attesa dei benefici economici. Con la borse di studio gli studenti possono acquistare i libri, pagare i trasporti oppure almeno una parte dell’eventuale affitto da fuori sede.
IL CARO-VITA
Un tema caldissimo, con il caro-vita che si fa sentire anche sugli universitari divisi tra lo studio e la ricerca di lavoretti per arrotondare e portare avanti gli studi.
LE REGIONI
Le regioni a cui serve incrementare i fondi sono, ad oggi, soprattutto il Veneto, la Lombardia, il Molise e la Calabria. In questo modo si arriva a coprire tutti gli idonei: il Fondo statale permetterà di assegnare le borse di studio a 4.947 idonei non beneficiari che stanno frequentando i corsi di studio universitari e le istituzioni dell’Afam, l’Alta formazione artistica musicale e coreutica, per l’anno accademico in corso vale a dire il 2022-2023, e sono già risultati vincitori. Il lavoro sulle borse di studio va avanti da mesi: già nel mese di marzo scorso la ministra Bernini aveva ampliato la platea degli aventi diritto alla borsa alzando l’Isee, l’indicatore soglia per ottenere il contributo, e aumentando la somma in base all’adeguamento Istat. Nelle legge di bilancio della fine del 2022, infatti, sono stati stanziati ulteriori 500milioni di euro proprio per dare continuità all’incremento fino a 700 euro delle borse di studio finanziate dal Pnrr, con i precedenti 500 milioni di euro, e all’aumento della platea dei beneficiari. L’obiettivo del ministero dell’università e della ricerca è far avere una borsa di studio per accedere ai corsi ad almeno 336 mila studenti entro l’ultimo trimestre del 2024. Per raggiungere questo traguardo, sono stati quindi aumentati i limiti massimi di Isee e Ispe, fissati rispettivamente a 24.335,11 euro, con un aumento di 708,79 euro, e a 52.902,43 euro con un aumento di 1.540,85 euro. Aumentando la disponibilità di borse di studio significa permettere l’accesso alla laurea a un maggior numero di giovani: un passo fondamentale per l’Italia dove, in base ai dati Istat, nel 2021 i 30-34enni in possesso di un titolo di studio terziario erano il 26,8%. Una percentuale nettamente inferiore alla media europea a 27 Paesi, che raggiunge il 41,6%.
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