Il collegamento con Emanuela Orlandi
Secondo Prioreschi, per quanto riguarda il collegamento presunto tra De Pedis e la scomparsa di Emanuela Orlandi, «tutto nasce da una telefonata che non esiste, una telefonata falsa, quella arrivata alla trasmissione Chi l'ha visto nel 2005». De Pedis, ha sostenuto, «è uno di quei casi in cui si diventa boss dopo essere morto, gli scaricano addosso l'omicidio Pecorelli, Calvi, di tutto di più». «Non voglio sminuire - ha aggiunto -, né dire che De Pedis era uno stinco di santo, ma non aveva questa caratura criminale». De Pedis, ha ripetuto il legale della famiglia, «entra in questa vicenda a seguito di una telefonata a Chi l'ha visto del 12 settembre 2005, questa presunta telefonta dice, se volete scoprire il segreto di Emanuela Orlandi, guardate chi è stato sepolto a Sant'Apollinare e il favore che fece al cardinal Poletti». «Da questo momento in poi - prosegue - alcuni pentiti della Banda della magliana, si infilano e cominciano a fare dichiarazioni sul ruolo di De Pedis in questa scomparsa», sostanzialmente, a suo dire, per ottenere i benefici connessi al pentimento. «Ma che favore gli doveva fare poi a Poletti?", ha anche affermato, «quando era latitante era a Fregene». Inoltre, ha sostenuto: «Non mi risultano rapporti nè con il Vaticano, nè con la politica, nè tantomeno con il cardinale Agostino Casaroli, se stiamo appresso a queste cose...».