Covid, se il tampone non fa rima con cenone

Maurizio Ridolfi
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Domenica 20 Dicembre 2020, 19:15

Mi chiamo Maurizio Ridolfi, ho quasi 60 anni, trentadue di laurea, una specializzazione e da 23 anni faccio il
medico di medicina generale a Roma. La pandemia è una prova professionale e umana durissima, come in tanti anni non ho mai vissuto. E' un po' come stare in prima linea. Qui provo a raccontare come un medico vive questa esperienza e come tutti assieme potremmo provare ad affrontarla al meglio.


Nell’Italia  furbetta del “fatta la legge, trovato l’inganno”, si è fatta strada
velocemente, in questo periodo di attesa delle festività, l’idea che un bel tampone
eseguito prima della vigilia possa dare il via libera agli incontri con parenti ed amici,
in barba ad ogni consiglio o, peggio, divieto.


“Sai che facciamo?” dice convinto l’italiano medio furbetto “Ci facciamo un bel
tampone, il risultato sarà negativo e così ci vediamo tutti insieme, in sicurezza”.
E’ sorprendente verificare una volta di più come il tam-tam, che sia mediatico o
semplice comunicazione diretta tra le persone, riesca ad amplificare con
straordinaria efficacia le informazioni più sbagliate. Non si tratta solo di no-vax,
negazionisti o altre amene personalità del genere. Anche coloro che credono al virus
spesso non riescono a comprenderne fino in fondo la pericolosità, sottovalutando il
fatto che la “bestiaccia”, il Covid, può esistere solo se ce lo trasmettiamo l’uno con
l’altro.


L’abbaglio che un tampone negativo eseguito prima della cena della vigilia, del
pranzo di Natale o del cenone di capodanno possa dare il via libera agli incontri è
illusorio e, peggio, pericoloso perché fornisce l’ingannevole convinzione di essere
esenti dalla possibilità di essere contagiosi o di essere, a nostra volta, contagiati. E,
come nel pugilato, nulla è peggio di un colpo subìto con la guardia abbassata.
Il virus ha tempi di incubazione medi di 4-5 giorni, il che significa che in quei giorni il
paziente, seppur positivo, potrebbe risultare negativo ad un tampone, soprattutto ad
un antigenico rapido, notoriamente meno affidabile del molecolare. Quest’ultimo
però ha tempi di risposta più lunghi, sostanzialmente incompatibili con la furbata ed
in ogni caso anche essi ugualmente soggetti alle medesime considerazioni di
pericolosità.


Certamente potrebbe anche capitare di intercettare un positivo altresì pronto a
festeggiare ma il discorso, per il resto, non cambierebbe di una virgola.
Qualcuno ha detto che tutti noi, un giorno, ne usciremo migliori, da questa
pandemia.


Personalmente non ne sono molto sicuro. Mi accontenterei che il Covid ci aiutasse a
darci autonomamente delle regole di responsabilità, a partire da queste feste.
No, tampone non fa rima con cenone.
 

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