Il numero di casi di meningite in Italia «è abbastanza stabile, mentre gennaio è costantemente il mese con più segnalazioni», dice Massimo Galli, presidente Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali. E la cronaca di inizio anno continua a registrare casi di meningite. L'ultimo è un ragazzo di 16 anni ricoverato al Policlinico Gemelli, che prima della diagnosi aveva partecipato ad un convegno alla Camera sulla Shoah. Così questa volta la profilassi è scattata non solo a scuola e nella palestra, ma anche fra i parlamentari.
Allarme #meningite in #Parlamento, scatta profilassi obbligatoria
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Galli sottolinea: «Stiamo assistendo, in questi giorni, alla ripetizione di un dramma a copione fisso». «Quello che rattrista è che buona parte dei decessi nei bambini avrebbe potuto essere evitata fossero stati debitamente vaccinati». Per quanto riguarda la malattia invasiva meningococcica, i casi segnalati in Italia nel 2015, 2016 e 2017 sono stati rispettivamente 189, 220 e 200. Nel 2018 sono stati 198, con 18 decessi. Il numero di casi all'anno «è quindi abbastanza stabile, mentre gennaio è costantemente il mese con più segnalazioni», continua l'esperto. Il Piano nazionale vaccinazioni prevede la vaccinazione per il meningococco B, il sierogruppo più frequentemente responsabile di malattie invasive (meningiti e sepsi), a partire dal terzo mese di vita e per il meningococco C dal 13° mese.
Le coperture vaccinali «continuano però a essere insufficienti.