Proprio per sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza di prendersi cura della propria vista in tutte le fasi della vita nasce Osvi, l’Osservatorio per la Salute della Vista. Si tratta di una piattaforma internet (www.osvi.it) in cui gli utenti potranno trovare informazioni qualificate, news aggiornate da tutto il mondo, video-interviste agli specialisti ma anche ricerche e sondaggi sulla popolazione.
L’Osservatorio promuoverà di volta in volta iniziative culturali e istituzionali come convegni e corsi per medici e giornalisti sul tema della prevenzione e la protezione della salute della vista nei diversi contesti. L’Osvi, che nasce come una costola dell’Agenzia Nazionale della Prevenzione (ANP) , si avvale di un comitato scientifico composto da: Stefano Gandolfi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Carlo Nucci, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica presso il Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata, e Luciano Quaranta, Luciano Quaranta, direttore del Centro per lo Studio del Glaucoma presso l’Università degli Studi di Brescia. Il progetto è stato ideato e realizzato dall’agenzia di comunicazione Mason&Partners con il contributo non condizionante di Visufarma.
Eppure trascurare questo aspetto può costare molto caro: alcune patologie degenerative della retina si manifestano quando il danno è avvenuto e irreversibile, non a caso il glaucoma, che interessa un milione di pazienti solo in Italia è la seconda causa di cecità evitabile nel mondo occidentale. Eppure una visita di controllo a 40 anni potrebbe individuare i primi segni e permette una terapia che può rallentarne significativamente la progressione anche grazie ad approcci combinati che vedono l’utilizzo di farmaci per abbassare la pressione dell’occhio e sostanze neuroprotettive e antiossidanti.
Numeri che aumentano se si prendono in considerazione gli anziani: l’8,8% degli ultra75enni riferisce, infatti, di soffrire di gravi limitazioni visive. In base ai dati Istat, il 30,8% delle persone di 65-69 anni dichiarano almeno una patologia cronica grave, quota che raddoppia tra gli ultraottantenni (59%). Le limitazioni sensoriali in termini di gravi difficoltà nella vista o nell’udito, passano dal 5% nei 65-69 anni al 29,5% tra gli ultraottantenni con una quota complessiva di anziani pari al 5,6% che riferisce gravi difficoltà di vista o cecità.
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