Reflusso, come difendersi dal bruciore di stomaco: vietati fumo, pasti abbondanti e cibi grassi

I sintomi possono essere confusi con quelli di altre malattie, come la crisi anginosa

Reflusso, come difendersi dal bruciore di stomaco: vietati fumo, pasti abbondanti e cibi grassi
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 18:22

Il contenuto dello stomaco dovrebbe procedere solo in una direzione: verso il basso, cioè verso il duodeno.

Può capitare però che prenda un’altra strada e refluisca verso l’alto, cioè verso l’esofago. È allora che si verifica il reflusso gastro-esofageo, una condizione caratterizzata dalla risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago (ma può arrivare fino alla gola). Tutti prima o poi sperimentano un episodio occasionale di reflusso acido, che si manifesta come bruciore di stomaco o dolore urente localizzato dietro lo sterno. È chiaro però che il rivestimento dell’esofago non è “attrezzato” per resistere ad una forte acidità, com’è invece quello dello stomaco e con il tempo può dunque infiammarsi (esofagite) o addirittura ulcerarsi. È allora che il semplice reflusso acido diventa malattia, cioè la MRGE, malattia da reflusso gastro-esofageo, che compare quando il reflusso diventa cronico, cioè compare almeno due volte a settimana per tante settimane di seguito.

STRUTTURA ANATOMICA

La struttura anatomica che ci protegge dalla comparsa del reflusso è lo sfintere esofageo inferiore, un muscolo circolare che circonda l’esofago subito prima del suo sbocco nello stomaco. È una vera e propria valvola anti-reflusso che di norma si apre quando inghiottiamo un boccone di cibo per consentirne l’entrata nello stomaco, per richiudersi subito dopo, proprio per evitare che questo torni verso l’alto. Lo sfintere esofageo di norma si socchiude solo per permettere alle bolle di gas che si formano nello stomaco di liberarsi (con l’eruttazione o durante il singhiozzo). Se questa valvola, si indebolisce o si rilascia a sufficienza da consentire il passaggio del contenuto acido dello stomaco si verifica il reflusso gastro-esofageo o la malattia da reflusso gastro-esofageo. Possono contribuire ad un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore la presenza di un’ernia iatale, la gravidanza, l’obesità.

Sono tutte condizioni che facilitano la risalita della parte superiore dello stomaco nel torace, attraverso il “buco” del diaframma (il grande muscolo orizzontale che separa la cavità toracica da quella addominale) dal quale passa l’esofago per andare a congiungersi con lo stomaco nell’addome. Questo spostamento verso l’alto, fa perdere supporto muscolare e forza allo sfintere esofageo inferiore che comincia a chiudere male e permette il reflusso. Nel caso della gravidanza contribuiscono al rilasciamento della valvola esofagea anche gli alti livelli di alcuni ormoni, quali la relaxina, il progesterone e gli estrogeni (elevati anche nei soggetti obesi). I sintomi del reflusso possono essere tipici o confondersi con quelli di altre patologie. La maggior parte delle persone avverte una sensazione bruciante a livello del torace, dietro lo sterno, in genere subito dopo mangiato, che tende a peggiorare durante la notte o se ci si sdraia per riposare subito dopo i pasti. Il dolore toracico può essere così forte da essere scambiato per una crisi anginosa (ischemia miocardica). Altre volte il reflusso si presenta come un rigurgito di cibo o di liquido amaro. I sintomi della malattia tendono a peggiorare dopo un pasto grasso e abbondante oppure se dopo mangiato ci si china in avanti (per raccogliere qualcosa o allacciarsi le scarpe) o dopo aver bevuto un drink alcolico.

PROBLEMI RESPIRATORI

Pessimo per chi soffre di reflusso è il fumo (anche passivo) perché contribuisce al rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore e può provocare la comparsa di una tosse cronica che a sua volta apre lo sfintere.
Fumo e tosse possono indebolire il diaframma, facilitando la comparsa di un’ernia iatale; le sigarette infine rallentano la digestione e inducono lo stomaco a produrre una maggiore quantità di succhi acidi, che rendono più dannoso il reflusso. Con il perdurare del reflusso, possono comparire altri sintomi, come una deglutizione difficoltosa (disfagia) o una sensazione di ingombro a livello della gola. In caso di reflusso notturno, col tempo possono presentarsi anche sintomi a livello respiratorio come una tosse persistente e un’infiammazione delle corde vocali con alterazioni della voce. Entrambe queste condizioni sono dovute ad un’irritazione chimica della laringe (laringite) indotta dall’acidità del reflusso. Nelle persone che soffrono d’asma infine, il reflusso può scatenare delle crisi.

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